Body shaming: di che si tratta e con quali mezzi tutelarsi

Pubblicato il 6 Ottobre 2020 alle 11:40 Autore: Claudio Garau
Body shaming: di che si tratta e con quali mezzi tutelarsi

Body shaming: di che si tratta e con quali mezzi tutelarsi

Il body shaming costituisce un comportamento oggi molto diffuso, giacchè i sociali network e l’uso massiccio di internet sono diventati componenti tipiche della società. Qui di seguito ci proponiamo di spiegare, con chiarezza ed in sintesi, in che cosa consiste – di fatto – questo comportamento e con quali mezzi la vittima di esso, può tutelarsi.

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Body shaming: di che si tratta

Dare una definizione di body shaming non è affatto complesso: semplicemente praticare il body shaming significa offendere o deridere qualcuno, con gesti e/o parole, per il suo aspetto fisico, non conforme magari a certi standard o canoni seguiti dalla massa. In inglese, infatti, questa espressione significa letteralmente “umiliare il corpo”.

Ad essere presa di mira è dunque una caratteristica fisica – o più caratteristiche fisiche di qualcuno – come ad esempio il peso, l’altezza, la mancanza di capelli, i dettagli del volto e così via. Solitamente tale biasimevole pratica viene messa in atto indipendentemente dall’età della vittima (che può essere giovanissima o anziana) e dal sesso. La conseguenza diretta ed immediata e che la vittima proverà vergogna – in verità ingiustificata – per le proprie fattezze.

Oggigiorno il body shaming si è diffuso enormemente anche a causa del notevole uso di pc e smartphone per comunicare con amici e conoscenti: su schermo schernire e sbeffeggiare qualcuno diventa più facile e dà l’illusione all’autore del body shaming di essere al sicuro da eventuali e comprensibili reazioni della vittima. Ma, come vedremo tra poco, non è così.

Il rilievo legale di tale pratica

Al di là delle condivisibili critiche che, da un punto di vista morale, possono essere mosse al body shaming, bisogna rimarcare che, talvolta, questo comportamento può causare conseguenze a livello legale, per il suo autore. E non si tratta di conseguenze di poco conto: infatti, in talune circostanze, da acclarare nelle opportune sedi di tribunale, il body shaming può integrare uno dei seguenti reati:

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Trattandosi di un comportamento talvolta assai umiliante e foriero di conseguenze penali, la vittima potrà dunque certamente tutelarsi e difendersi, ovvero reagire con lo strumento della denuncia, presso la Polizia Postale o i Carabinieri. Ciò allo scopo, da un lato, di porre fine a tali deplorevoli pratiche e, dall’altro, di ottenere giustizia per le vessazioni ingiustamente subite. Munita delle opportune prove, che evidenziano i video e/o i commenti scritti integranti il body shaming, la vittima potrà veder riconosciute le proprie ragioni in tribunale.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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