Riforma Fisco: come potrebbe cambiare la tassazione? Le ipotesi

Pubblicato il 7 Ottobre 2020 alle 11:59 Autore: Guglielmo Sano

Riforma Fisco: sembra essere tra le priorità del governo insieme all’introduzione di un assegno unico per le famiglie. In ballo ci sono due ipotesi

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Riforma Fisco: come potrebbe cambiare la tassazione? Le ipotesi

Riforma Fisco: sembra essere tra le priorità del governo insieme all’introduzione di un assegno unico per le famiglie. In ballo ci sono due ipotesi in particolare: il passaggio a un modello di tassazione progressiva di stampo tedesco e la riduzione del numero di aliquote con un occhio di riguardo per il ceto medio.

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Riforma Fisco: tra le priorità del governo

Riforma Fisco – Anche nella Nota di aggiornamento al Def, il Nadef, il governo si pone due priorità in vista della prossima Legge di Bilancio: l’introduzione di un assegno unico per le famiglie e la riforma fiscale (accantonando per il momento l’annunciata profonda revisione del sistema previdenziale). Le due iniziative, tra l’altro, sono collegate visto che l’assegno unico non solo assorbirebbe agevolazioni e bonus attualmente in vigore per chi ha figli ma anche le detrazioni dedicate ai nuclei familiari (dando il via al più volte promesso da Conte sfoltimento delle tax expenditures, cioè la folta serie di agevolazioni fiscali).

Tuttavia, se l’assegno universale – revisori dei conti Ue permettendo – potrebbe già comparire in forma strutturata (anche se “in via sperimentale”, in pratica, con una scadenza, per valutarne l’impatto) con la Finanziaria per l’anno prossimo, il dibattito interno alla maggioranza potrebbe rallentare la riforma del fisco.

Come potrebbe cambiare la tassazione?

Riforma Fisco – Da un lato proseguire sul lato del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti dall’altro modificare l’imposizione Irpef. Sul primo aspetto c’è accordo, la misura verrà approfondita in Legge di Bilancio, sul secondo continua il muro contro muro all’interno della maggioranza. A scontrarsi due ipotesi principalmente: l’aliquota progressiva (e personalizzata) e la riduzione degli scaglioni. La prima è caldeggiata dal MEF, la seconda soprattutto dai pentastellati.  

Il ministro dell’Economia Gualtieri lavora a un’aliquota progressiva che aumenta al crescere del reddito, un po’ come accade in Germania dove parte dal 14% e può raggiungere al massimo il 42% (con una no tax area sotto i 9mila euro e un’aliquota fissa del 45% oltre i 260.500 euro); il Movimento 5 Stelle, invece, propone una riduzione degli attuali 5 scaglioni Irpef a un massimo di 3 (magari con una fase transitoria in cui sarebbero 4) con un accorpamento dei redditi medio-bassi a quelli bassi.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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