Cassa integrazione: 18 settimane in più o sgravio fiscale, le due strade

Pubblicato il 13 Ottobre 2020 alle 12:27 Autore: Guglielmo Sano

Cassa integrazione Covid: può essere utilizzato, in alternativa, anche sotto forma di sgravio contributivo per un periodo massimo di 4 mesi

Operaio

Cassa integrazione: 18 settimane in più o sgravio fiscale, le due strade

Cassa integrazione Covid: si è concluso l’iter di conversione in legge del Decreto Agosto, l’ammortizzatore sociale prolungato di 18 settimane nel periodo che va dal 13 luglio al 31 dicembre 2020. Le prime 9 settimane restano a carico dello Stato le altre 9 saranno gratuite solo per i datori di lavoro che hanno subito un calo di fatturato di almeno il 20% tra il primo semestre 2019 e il primo semestre 2020.

Cassa integrazione Covid: anche come sgravio contributivo

Il Decreto Agosto è legge: tra le varie misure che contiene anche il prolungamento della cassa integrazione Covid per altre 18 settimane. L’ammortizzatore sociale d’altra parte può essere utilizzato, in alternativa, anche sotto forma di sgravio contributivo per un periodo massimo di 4 mesi. In pratica, il beneficio contributivo spetta ai datori di lavoro del settore privato (con esclusione di quello agricolo) che rinunciano a fruire dell’integrazione salariale. Requisiti richiesti l’aver già utilizzato i trattamenti Covid nei mesi di maggio e giugno 2020 e l’aver richiesto anche solo in parte la cassa Covid per periodi successivi al 12 luglio 1010.

Limite massimo e casi di esonero

L’esonero contributivo (fruibile fino al 31 dicembre 2020) alternativo all’integrazione salariale prevista dalla cassa integrazione Covid può essere applicato per un periodo massimo di 4 mesi e non può superare, per ciascun mesi di fruizione, l’ammontare dei contributi dovuti. Non ricadono nel raggio dello sgravio contributivo i premi e i contributi dovuti all’Inail, i contributi per i Trattamenti di fine rapporto e quelli destinati al finanziamento dei Fondi interprofessionali per la formazione continua.

Cosa conviene ai datori di lavoro?

Cosa conviene di più ai datori di lavoro, utilizzare la cassa integrazione sotto forma di integrazione salariale o di sgravio contributivo? Sicuramente optare per l’integrazione salariale conviene se i l’attività produttiva viene sospesa, dato che il datore in tal modo non eroga alcuna retribuzione, mentre la scelta di beneficiare dello sgravio permette una riduzione consistente del costo del lavoro al momento di reimpiegare il personale cassintegrato.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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