I novax hanno un problema con l’autorità, non con la scienza

Pubblicato il 4 Gennaio 2021 alle 11:16 Autore: Nicolò Zuliani

Internet ci illude di poter capire argomenti difficili, ma i novax sono principalmente a corto di una leadership abbastanza prepotente da convincerli.

Nel neonato 2021 sono circondato di amici e parenti che, pur usando toni civili e pacati, mi spiegano perché loro non si vaccineranno contro il Covid. Le argomentazioni sono: “la sperimentazione è troppo breve”, “non si conoscono gli effetti a lungo termine”, “è il primo vaccino che mOdIfIcA iL dNa”.

Di base, vogliono mettere in pratica la vecchia barzelletta del vai avanti tu che a me mi vien da ridere: lasciare che gli italiani disposti a vaccinarsi facciano da cavie e poi vedere gli effetti a lungo termine. Cioè aspettare dieci-quindici anni e vedere se muoiono, poi eventualmente vaccinarsi quando ormai il Covid19 sarà una reliquia in qualche laboratorio.

Non provo nemmeno a discuterci.

Sono sicuro di non essere il solo, nel mondo reale, ad avere questo problema. I Novax 2.0 hanno cambiato approccio perché i loro spin doctor l’hanno cambiato. Mi arrivano su Whatsapp link a blog deliranti ed estremamente furbi. Linkano ricerche, studi e siti autorevoli che se vai a leggere dicono l’opposto di quanto riportato dall’articolo. Tanto nessuno verifica: sono testi enormi e complessi in inglese.

Per smentirli servirebbe un giorno di lavoro, e con scarsi risultati. Chi condivide bufale non legge le smentite, fa spallucce dicendo “ah vabbè, ma quella dopo è valida”. Se continui a demolirgliele, s’incavola perché si sente stupido. Quindi non smette di credere ai link, smette solo di mandarteli. E ti odia.

È inutile affrontare le argomentazioni novax. Non puoi discuterci, come qualsiasi appartenente a una religione pagana. Perché non c’entra niente la scienza: c’entra l’autorità. Fino agli anni ’80 le autorità più presenti nella vita delle persone erano lo Stato e la Chiesa. Facevi quello che ti diceva il prete a messa la domenica. Ai tempi della naja, buona parte dei novax hanno fatto vaccini di ogni tipo senza battere ciglio.

Oggi che laboratori e tecnologia sono più avanti di 40 anni, non si fidano.

Possiamo avere in otto mesi un vaccino che in altre epoche avrebbe richiesto decenni, ma le persone alzano il sopracciglio: c’è da fidarsi? Uno studia tutta la vita, si aggiorna, si affida ad altri professionisti che gli mettono a disposizione mezzi all’avanguardia, ma la casalinga di Voghera si allontana preoccupata: no, no, chissà cosa c’è dentro, meglio bere l’intruglio che ti guarisce “in modo naturale”. Sangue di drago, succo d’alieno, latte di strega e dolce di mago vincono su una specialistica in immunologia.

Qualcuno ha fatto notare che tutto ‘sto scetticismo sugli effetti a lungo termine non c’era, quando la Pfizer buttò fuori il Viagra.

È vero e fa sorridere, ma la spiegazione è semplice: il Viagra aveva un effetto visibile e concreto, il vaccino no. Il vaccino è come i servizi segreti: ti accorgi che esistono solo quando non funzionano. Se invece funzionano, passi le giornate a dire che costano troppo, non servono a nulla e potrebbero addirittura essere malvagi.

L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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