Crisi di governo: Conte chiede fiducia alla Camera. La diretta di Tp

Pubblicato il 18 Gennaio 2021 alle 10:53 Autore: Guglielmo Sano
Crisi di governo: Conte chiede fiducia alla Camera. La diretta di Tp

Crisi di governo: Conte chiede fiducia alla Camera. La diretta di Tp

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Alle ore 12 il Presidente del Consiglio Conte è atteso alla Camera dei Deputati per riferire in merito alla crisi di governo inaugurata mercoledì scorso da Matteo Renzi. Dopo il discorso di Conte si voterà la fiducia all’esecutivo: Termometro Politico seguirà gli eventi in diretta.


20.50 Il governo Conte incassa la fiducia della Camera con 321 voti favorevoli. 259 i contrari e 27 gli astenuti. Dalla parte dell’esecutivo anche diversi ex pentastellati e la forzista Polverini.

20.20 Si avvia verso l’ultimo miglio il voto di fiducia alla Camera: aggiornate le stime degli esperti, il governo intorno a 320 voti favorevoli (come atteso), la soglia minima da raggiungere è fissata a 315 deputati.

19.20 Il voto di fiducia sta per partire: dovrebbe concludersi intorno alle 21. Secondo le ultime stime il governo Conte può contare su 315 voti a favore.

17.45 Il Presidente del Consiglio Conte in una ventina di minuti ha risposto agli interventi seguiti al suo discorso sulla crisi di governo: Biden, Sud Italia, Ristori, gli argomenti sono stati molteplici ma c’è stato anche un nuovo riferimento ai “volenterosi”. Conte, infatti, ha fatto nuovamente appello agli europeisti di tradizione liberale e socialista: andando a stringere, il Presidente del Consiglio sembra stia chiedendo il supporto di parti di Forza Italia e, probabilmente, anche di diversi esponenti di Italia Viva.

15.20 Dopo la fine del discorso del Presidente del Consiglio Conte sulla crisi di governo è cominciato il dibattito alla Camera: sono stati 26 i deputati a chiedere di parlare. Da segnalare l’intervento al vetriolo del leghista Claudio Borghi e quello – controverso – dell’ex sottosegretario di Italia Viva Scalfarotto (“se c’è da creare un governo migliore noi ci siamo”). È prevista una pausa ai lavori per effettuare la sanificazione dell’aula; si riprende alle 17 con la replica agli interventi del Presidente Conte. Successivamente arriverà la dichiarazione di voto dei gruppo parlamentari e solo dopo i deputati verranno chiamati ad esprimersi, uno ad uno.

13.45 Al di là del programma politico, il tema fondamentale in queste ore è se il governo ha ancora la maggioranza del Parlamento della sua parte. Come si diceva, Conte ha fatto appello a tutte le “forze parlamentari volenterose” perché sostengano il suo esecutivo oltre gli interessi personali. In questo riferimento ai “responsabili”, il Presidente del Consiglio ha parlato di una nuova alleanza “europeista” di socialisti, liberali e popolari contro “nazionalisti e sovranisti” che poggi sull’asse Pd-M5S-Leu. Quindi, ha annunciato di essere pronto a rinunciare alla delega ai servizi segreti, assicurando la possibilità di rinforzare la squadra di governo, in pratica, aprendo a un rimpasto.

13.30 Qualche considerazione sul discorso del Presidente Conte: nelle sue parole diversi analisti hanno ravvisato il programma politico di una nuova formazione che potrebbe essere imperniata sulla sua personalità. Infatti, oltre ai provvedimenti che il governo ha intenzione di mettere in campo nei prossimi mesi per il contrasto dell’epidemia, Conte ha parlato di un ampio piano di riforma degli ammortizzatori sociali, di riforma del sistema di medicina territoriale, di economia verde e sostenibile per rendere di nuovo competitivo il settore industriale. E poi di misure dedicate ad aumentare l’inclusione sociale dei disabili, alla riduzione dei dislivelli salariali e dei carichi di cura per le donne. Spazio anche alle promesse di riforma fiscale e del sistema elettorale in senso proporzionale con correttivi che portino a un “parlamentarismo razionalizzato”.

13.13 Terminato il discorso del Presidente Conte: è durato per 56 minuti. Iniziativa di Renzi etichettata come “senza senso”: nella maggioranza non c’è più spazio per Italia Viva ha assicurato. Nel finale ha chiesto l’aiuto delle forze “volenterose” del Parlamento ma chiudendo la porta ai “sovranisti”.

12.13 Comincia il discorso del Presidente del Consiglio Conte alla Camera

11.00 Alla Camera, senza contare i deputati di Italia Viva, il governo dovrebbe poter contare su 320 voti, la maggioranza assoluta è fissata a quota 315. Quindi, Conte non dovrebbe avere problemi ad incassare la fiducia di Montecitorio, tuttavia, non si può dare per scontato.

10.50 La crisi di governo verrà ufficialmente parlamentarizzata alla ore 12 quando il Presidente del Consiglio Conte parlerà alla Camera.


Crisi di governo: Conte atteso alla Camera alle 12

Oggi, lunedì 18 gennaio 2021, la crisi di governo passa formalmente al giudizio del Parlamento. Senza i voti di Italia Viva, l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte può contare su più o meno 320 voti (la cifra è leggermente variabile per via di assenze e malattie). Visto che i deputati al momento sono 629, dato che un posto è vacante e dovrà essere colmato via elezioni suppletive, la maggioranza assoluta è fissata a quota 315 deputati. Dunque, anche se in modo abbastanza risicato, il governo non dovrebbe avere problemi a incassare la fiducia di Montecitorio: bisogna considerare poi che anche qualche deputato di Italia Viva potrebbe “rientrare” nella maggioranza in disaccordo con l’iniziativa del proprio leader Renzi (hanno già assicurato il proprio voto pro Conte i deputati renziani De Filippo e Rostan).

Domani il voto fondamentale al Senato

Dunque, il momento più importante della crisi di governo è piuttosto il passaggio al Senato. Conte parlerà a Palazzo Madama domani, martedì 19 gennaio 2021, dopodiché si voterà e senza i senatori di Italia Viva l’esecutivo è in minoranza nell’aula. Da qui la necessità di trovare dei “responsabili” o “costruttori”, sostanzialmente dei senatori provenienti dal Gruppo Misto o comunque non attualmente appartenenti alla maggioranza che assicureranno il proprio sostegno all’esecutivo Conte. Le ricerche e, quindi, le trattative sono continuate per tutto i weekend: per quello che è possibile leggere sui giornali manca il voto di 9-10 senatori a Conte per ricomporre la crisi e continuare a governare.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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