Diritti Tv e Mr Bee: nuove ombre sulla Serie A

Pubblicato il 26 Settembre 2015 alle 13:22 Autore: Stelio Pagnotta

Un nuovo terremoto mediatico e giudiziario rischia di abbattersi sul nostro campionato. Stando infatti a quanto riportato oggi da Repubblica la procura di Milano starebbe indagando non solo sull’assegnazione dei diritti televisivi per la Serie A nel triennio 2015-2018 ma anche sulla cessione del Milan a Mr Bee.

L’ipotesi prospettata dal giornale – sulla quale starebbero indagando i p.m. – è che i grandi club di Serie A abbiano formato una coalizione per garantirsi la fetta più grossa dei diritti Tv. L’inchiesta si sarebbe intrecciata a quella sul barone Filippo Dolfus de Volkesberg accusato a maggio di gestire conti cifrati in Svizzera e che avrebbe avuto tra i suoi clienti anche personalità di spicco del mondo del calcio. Su queste premesse nel mirino degli inquirenti sarebbero finiti anche i movimenti della società Infront che gestisce la cessione dei diritti all’estero delle partite del nostro campionato.serie-a-diritti-televisivi

Quello che più ha sorpreso però è che secondo Repubblica tra le carte dell’accusa vi sarebbero anche riferimenti ai movimenti che hanno accompagnato il discusso passaggio di proprietà del Milan da Berlusconi a Mr Bee. Salvo clamorose sorprese mercoledì Bee Taechaubol dovrebbe diventare  nuovo socio del Milan con il 49% delle quote per una cifra pari a  480 milioni di euro. I dubbi però su quello che sarà l’affare dell’anno sono tanti soprattutto riguardo alle modalità di cessione: i fondi versati dall’imprenditore tailandese finiranno nelle casse del club rossonero, attraverso un aumento del capitale oppure andranno in tutto o in parte  verso Fininvest con un dividendo straordinario?

Intanto però Fininvest ha seccamente smentito la notizia “Non basta definire cattivo giornsocial network milanalismo lincredibile operazione che Repubblica compie stamane (..) La Fininvest non sa nulla di inchieste della procura sulla vicenda Milan ed esclude che queste inchieste possano esistere. Ribadisce la cristallina correttezza dei propri comportamenti e denuncia con vigore un modo di fare disinformazione che ha superato ormai ogni limite. È qualcosa di molto più grave del “cattivo giornalismo”, è un comportamento inqualificabile, in grado di creare danni irreparabili“, annunciando anche la possibilità di procedere con azioni legali. 

Per ora quindi si tratta solo di indiscrezioni – duramente smentite –  ma un nuovo terremoto pare pronto a scuotere il nostro calcio.

L'autore: Stelio Pagnotta

Classe 1988, laureato in giurisprudenza ho frequentato un master in management della comunicazione pubblica. Scrivo per diletto,amo lo sport, concilio queste due passioni collaborando con la sezione sportiva del termometro politico.
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