Cosa ci insegna il voto di Parma

Pubblicato il 22 Maggio 2012 alle 14:21 Autore: Livio Ricciardelli
bernazzoli pizzarotti parma

E non solo perché secondo alcuni il Nazareno sta andando troppo a traino nei confronti di candidati che non appartengono alla casa democratica ma a Sel, Idv o movimenti civici di sinistra (del resto se si è in coalizione è nel novero delle cose possibili non avere tutti i candidati del proprio partito), ma perché nel Pd e nel centrosinistra tutto si deve capire che di fronte ad una sfiducia così forte da parte dei cittadini molto spesso, se dilagano poi fenomeni come quelli di Grillo e di Pizzarotti, profili politici come quelli di Vincenzo Bernazzoli, presidente della provincia, non appaiono come la soluzione ai mali di una città che comunque deve le sue stesse disgrazie ad una giunta di destra. La candidatura del vice sindaco di Vignali ha portato il PdL sotto il 5% in città e senza propri rappresentanti in consiglio comunale. Ma questa situazione ha rappresentato plasticamente come una certa ordinarietà dei dirigenti locali “classici” non è considerata la soluzione ad un’amministrazione pubblica che necessità di un cambio veramente radicale. E in certi casi sembra quasi che la buona amministrazione, che i molti Bernazzoli in giro per l’Italia hanno garantito a quelle terre, molto spesso non è del tutto sufficiente ad una città di fronte ad uno shock così enorme. E si tende a desiderare ancora qualcosa in più.

Non solo il pane, ma anche le rose. E soprattutto il sogno.

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L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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