Aumento pensione di invalidità: a che punto è la battaglia? Ultime notizie

Pubblicato il 29 Gennaio 2021 alle 12:31 Autore: Redazione
Aumento pensione di invalidità: a che punto è la battaglia? Ultime notizie

Aumento pensione di invalidità: a che punto è la battaglia? Ultime notizie

Aumento pensione di invalidità – Più di dieci anni fa l’Anmic, Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili, assunse il ruolo di portavoce in merito ad una proposta di legge popolare – che raccolse ben 350 mila firme – in cui si invitava il Parlamento a decretare una riforma complessiva, del sistema pensionistico per le persone affette da disabilità.

Aumento pensione di invalidità: a che punto è la battaglia? Ultime notizie

A raccontare la vicenda è Nazaro Pagano, Presidente Nazionale Anmic – Fand: fu proprio lui infatti a portare al Senato della Repubblica Italiana tra il 2008 e il 2009, una richiesta che mirava all’incremento dei sussidi economici sia per gli invalidi parziali ovvero lo stato di disabilità che si intercorre tra il 74 % il 99 % sia per gli invalidi totali, con una disabilità accertata al 100%.

Dopo dodici anni, la Corte Costituzionale approva che l’ammontare della cifra di 290 euro risulta inadeguata per una pensione dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’articolo 38, comma 4, della legge n°448 del 2001 ed estendendo così i benefici economici anche agli invalidi civili parziali, che abbiano oltrepassato la maggiore età e fino al limite di età ai sessantacinque anni.

Con il messaggio inviato dall’Inps numero 148, pubblicata il 18 dicembre 2020, sono stati aggiornati i contributi e i vincoli di reddito dei provvedimenti assistenziali: per quest’anno, l’Istituto Inps ha pubblicato le cifre di tali prestazioni confermando che il livellamento definitivo nel 2020 era dello 0,5% mentre per il 2021, la percezione della variazione negativa per il calcolo dell’equiparazione delle pensioni e dei vincoli di reddito è stabilita allo 0%. Rispetto al 2020, per quanto concerne gli assegni concessi agli invalidi parziali il limite di reddito è quello che viene stabilito per la pensione sociale e vale lo stesso per la prestazione economica legata al fattore scuola.

Sia per gli invalidi totali che parziali, si conferma lo stesso del 2020 equivalente a 16. 982,49 euro pari a 287,09 euro di importo mensile percepito. Se chi ne beneficia possiede un reddito proprio pari a 8.469,63 euro hanno diritto all’aumento al milione di 651,51 euro al mese. Invece, per gli invalidi parziali e i minorenni che rientrano tra i parametri del riconoscimento dell’indennità di frequenza, la soglia del reddito rientra ugualmente nella cifra corrispondente a 4.931,29 euro; per quanto riguarda invece l’assegno, la cifra corrisponde alla cifra di 213,08 euro mentre, per quelli assoluti corrisponde a 310,48 euro.

Aumento pensione di invalidità – Gli ultimi aggiornamenti riguardano proprio il non aver ancora ottenuto, da parte di molti invalidi, l’aumento precedentemente accennato di 652 euro circa: uno dei motivi per cui alcuni di loro non hanno ricevuto l’incremento riguarda il fattore che unisce l’invalidità personale al reddito del coniuge. Chi è rimasto fuori dall’aumento sono quindi tutti quegli invalidi che, pur rientrando nella categoria totale, si sono visti privare della maggiorazione poiché il proprio coniuge lavora e ha un reddito cumulato superiore ai 14.447 euro, come soglia massima. E ancora: gli invalidi parziali sono considerati a tutt’oggi, invalidi di seconda classe poiché sono privi dell’aumento e dell’assegno che spetterebbe agli invalidi civili totali.

Servono soluzioni urgenti

Partendo dal 2020, le prestazioni messe a disposizione agli invalidi sono 3 milioni e cento mila corrispondenti rispettivamente a 59 % donne e 41 % uomini. Se si considera la distribuzione al livello territoriale, è possibile notare che i percettori al Nord corrispondano al 34,40 %; al centro al 20,6 % invece per Sud ed Isole si stima un 45 %.

Per quanto concernono le categorie, i ciechi totali parziali sono 223 e 900 circa, i sordi sono quasi 60 mila, gli invalidi corrispondono a 2 milioni e 320 mila, gli invalidi parziali invece 494 mila.

La vita di un individuo soggetto a invalidità è già una vita piena di complicazioni. Non rientra nei parametri della solidarietà umana, una distinzione tra invalidi di serie A e invalidi di serie B: è questo il nocciolo delle lamentale e delle richieste da parte dell’Associazione ANMIC.

L’ufficio ANMIC ha registrato dal 2020, ben 1424 denunce e numerose tipologie di richieste, aventi sempre come oggetto l’aumento delle pensioni di invalidità, tra cui:

  1. informazioni sui parametri inerenti al reddito per ottenere il sussidio incrementativo;
  2. delucidazioni sul luogo in cui portare la domanda di richiesta, come quello del patronato. Per gli invalidi civili totali l’aumento economico sarà riconosciuto presso l’ufficio ovvero senza la necessità di presentare domanda;
  3. domande sul periodo in cui riceveranno l’incremento;
  4. delucidazioni sull’incremento che riguarderebbe gli invalidi civili parziali;
  5. incertezze sugli aumenti non ancora ricevuti dei mesi di novembre e dicembre dell’anno passato.

Le risposte che si attendono sono dunque tante e si spera di riceverle, confidando nell’anno iniziato.In particolare si aspetta di ottenere il diritto di un aumento esteso verso un numero di richiedenti più amplio: la battaglia di Nazaro Pagano continua.

Valeria La Duca

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