Decreto Sostegni bis: i nuovi contributi a fondo perduto la novità più attesa

Pubblicato il 15 Aprile 2021 alle 11:45 Autore: Claudio Garau
Sala conferenze

Decreto Sostegni bis: i nuovi contributi a fondo perduto la novità più attesa

Il decreto Sostegni bis avrà un occhio di riguardo per le imprese, specialmente quelle di piccole dimensioni. Ecco perchè alla fine potrebbe essere denominato ‘decreto Imprese’. In questi giorni, gli addetti ai lavori stanno preparando i dettagli di quello che sarà il testo ufficiale del nuovo maxi provvedimento economico del Governo. Non dovrebbero esservi dubbi: il nuovo scostamento di bilancio pari a circa 40 miliardi è quasi totalmente rivolto ai nuovi ristori, o contributi a fondo perduto, e alla copertura dei costi fissi delle imprese che hanno dovuto abbassare le saracinesche o limitare l’attività per le restrizioni anti-contagio. Non solo: nel nuovo decreto Sostegni bis, dovrebbe trovare spazio anche un fondo per finanziare progetti esclusi dal Recovery Plan.

 Nel corso del Consiglio dei Ministri del 14 aprile il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha spiegato nello specifico il DEF (Documento di Economia e Finanza), che va approvato insieme alla richiesta di scostamento sopra citata, La data di riferimento potrebbe essere proprio oggi, cioè il 15 aprile (salvo rinvii dell’ultima ora).

Ma l’Esecutivo sa che deve fare i conti con tempi assai ristretti: infatti, dopo che il CdM approverà la richiesta di scostamento, il Parlamento dovrà dire la sua. Soltanto in seguito, il Governo Draghi potrà approvare il nuovo decreto Sostegni bis, o decreto Imprese. Cerchiamo allora di fare il punto della situazione alla data di oggi, per capire quali potranno essere i tratti distintivi del nuovo provvedimento

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Decreto Sostegni bis: altri 20 miliardi per i contributi a fondo perduto

Secondo quanto finora appreso, i nuovi contributi a fondo perduto rivolti specificamente alle imprese corrisponderanno ad uno stanziamento di non meno di 20 miliardi di euro. Per quanto riguarda il meccanismo, probabilmente saranno parametrati su 2 mesi di fatturato perso – e non più sulla perdita media mensile – come nel primo decreto Sostegni, lasciando però tutto il resto tale a quale. Varia piuttosto la somma spettante, permettendo altresì tempestivi versamenti degli aiuti economici.

In buona sostanza, sarebbero in arrivo contributi a fondo perduto più corposi, con focus soprattutto su partite Iva e piccole imprese. Pare dunque che il calcolo rimanga identico – ossia diritto ai ristori per le attività che hanno subito una diminuzione di fatturato corrispondente ad almeno il 30% nel 2020 rispetto al 2019. La effettiva differenza è data dal fatto che saranno indennizzate due mensilità

D’altronde, è stato appurato che gli 11 miliardi stanziati dal primo decreto Sostegni non sono bastati a ristorare i titolari di partita IVA per le perdite patite in questi ultimi mesi (pensiamo anche allo stop del turismo invernale). Ciò nonostante il nuovo criterio di calcolo permetta di inquadrare in maniera più nitida la situazione economica delle varie attività imprenditoriali.

Modifiche delle aliquote e finalità degli aiuti

Non solo: all’orizzonte vi sono anche modifiche nei confronti delle aliquote di ristoro da far valere sulla perdita patita. Dovrebbe essere confermata al 60% per le piccole imprese con fatturato annuo fino a 100mila euro; invece l’aliquota più bassa – ricavi compresi tra 5 e 10 milioni – dovrebbe calare al 10% (prima 20%).

Nessun stupore le imminenti misure di cui al decreto Sostegni bis: infatti, sebbene le novità allo studio siano ancora da ufficializzare, vero è che – anche e soprattutto alla luce delle proteste dei titolari di partita IVA – i nuovi contributi a fondo perduto appaiono giustificati a seguito delle misure restrittive 2021. Il Governo intende insomma evitare che delusione e malumore per la situazione socio-economica attuale sfocino in rabbia e tensione sociale.

Particolare attenzione dunque per le partite IVA di dimensioni ridotte, per versare contributi a fondo perduto che siano quantomeno vicini all’effettivo calo di fatturato. Nell’ambito del nuovo decreto Sostegni bis, pare certo che il Governo continuerà ad insistere sulla promozione e l’utilizzo della piattaforma Sogei. Quest’ultima ha infatti avuto il pregio di consentire all’Amministrazione finanziaria di erogare i contributi a fondo perduto del primo decreto Sostegni in tempi tutto sommato rapidi.

Ecco perchè i criteri di attribuzione dei contributi non cambieranno: occorre garantire il versamento veloce dei nuovi aiuti, e comunque non vi sarebbe il tempo per elaborare un nuovo schema. Tante infatti sono le scadenze per il Governo in questo ultimo periodo, tra cui anche completare il Recovery Plan.

Le altre misure comprese nel nuovo decreto: ecco quali sono

Nell’ambito del nuovo scostamento di bilancio va letto l’utilizzo di altri 15 miliardi, da parte del Decreto Sostegni bis, per coprire i costi fissi delle imprese più gravate dalla crisi economica da pandemia e lockdown (in primis, i canoni di locazione). Non solo: si pensa di usare queste risorse anche per il potenziamento della liquidità, attraverso strumenti di credito agevolato. L’ottica sarebbe infatti quella di riproporre, con maggiori stanziamenti, il pacchetto di misure del Decreto Liquidità Imprese del 2020. 

Come accennato più sopra, nell’insieme degli interventi previsti con il nuovo decreto Sostegni bis, allo studio anche un Fondo, cui sarebbe diretto uno stanziamento ad hoc, pari 5 miliardi di euro, per finanziare nuovi progetti, tagliati fuori dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza o Recovery Plan italiano. La parte relativa ai costi fissi dovrebbe includere un nuovo credito d’imposta sugli affitti, pari al 60%, identico a quelli previsti nel 2020, più ulteriori sconti su imposte locali (come ad es. l’esonero IMU per le categorie più penalizzate dalla crisi; la riduzione di COSAP e TOSAP) e agevolazioni varie su canone RAI e bolletta elettrica, rivolte in special modo alle attività turistiche e della ristorazione.

Novità nel nuovo pacchetto lavoro incluso nel decreto

Concludendo, oltre alle proroghe fiscali selettive, come nel 2020, si pensa anche ad un nuovo corposo pacchetto lavoro, da introdurre nel nuovo provvedimento. In base a quanto reso noto dal Sole24Ore, parte dei 35-40 miliardi di deficit ulteriore, potrebbero essere mirati a sostenere un nuovo bonus per le assunzioni, soprattutto quelle a tempo determinato.

Più nel dettaglio, l’agevolazione – ottenuta come sgravio contributivo – permetterebbe alle aziende di sfruttare un incentivo fino a 4.000 euro, in ipotesi di contratti di durata corrispondente a 1 o 2 anni. Non solo: il beneficio varrebbe per chi assume lavoratori in cassa integrazione, disoccupati o beneficiari del reddito di cittadinanza.

Continueremo comunque a seguire gli sviluppi dei lavori sul nuovo decreto Sostegni bis, per capire quale sarà il testo definitivo, atteso comunque entro la fine del mese.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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