Stellantis: il futuro piano industriale sarà rivoluzionario

Pubblicato il 20 Aprile 2021 alle 19:23
Aggiornato il: 10 Maggio 2021 alle 09:00
Autore: Redazione
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Prende corpo il futuro piano industriale di Stellantis che sarà rivoluzionario perché abbraccerà l’elettrificazione e per i tanti nuovi modelli attesi

Il nuovo gruppo Stellantis, nato a gennaio dopo la fusione tra Fiat Chrysler e PSA, prende sempre più corpo ogni giorno che passa. Non solo si delinea l’organigramma dirigenziale a livello globale ma sembra delinearsi anche il futuro piano industriale relativo ai 14 marchi che compongono l’azienda guidata dall’amministratore delegato Carlos Tavares.

In attesa di conoscere i singoli piani dei vari marchi ed in particolare quelli di Fiat, Alfa Romeo, Maserati e Lancia, nei giorni scorsi , come appreso dal sito Notizie Auto, Stellantis ha confermato ulteriormente che nei suoi futuri programmi un ruolo determinante l’avranno le auto elettriche. Anche l’azienda del Presidente John Elkann sembra aver preso coscienza del fatto che ormai il settore va inevitabilmente in quella direzione.

Dunque nei futuri piani di Stellantis troveranno spazio moltissime auto elettrificate. Inoltre il gruppo automobilistico punta a costruire nuove fabbriche per la produzione di batterie in Europa e Nord America. Il piano prevede il lancio di 4 nuove piattaforme elettriche che garantiranno alle auto elettrificate di rappresentare il 70% delle vendite complessive del gruppo entro il 2030. Già da quest’anno comunque è previsto che il 14% delle immatricolazioni derivi da ibride o elettriche.

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Obiettivo, versioni elettrificate per tutte le auto nel 2025

Entro il 2025 dunque la quasi totalità delle auto presenti nelle gamme dei marchi di Stellantis riceverà versioni elettrificate. Dunque una vera e propria rivoluzione attende i marchi del nuovo gruppo. Oltre alla conferma che questa nuova tecnologia in futuro sarà sempre più centrale cresce la curiosità di conoscere quelli che saranno i nuovi modelli che arricchiranno la gamma dei 14 marchi di Stellantis ed in particolare di quelli facenti parte dell’ex gruppo Fiat Chrysler.

Da alcuni mesi a questa parte si fanno tante supposizioni sul rilancio di Alfa Romeo, Lancia e Maserati e sulla trasformazione di Fiat. Stellantis ha già detto che intende rilanciare i suoi importanti marchi automobilistici italiani. Questo si tradurrà nel lancio di numerosi nuovi modelli che inevitabilmente rivoluzioneranno le gamme di questi brand. Alfa Romeo e Lancia sono considerate al pari di DS Automobiles i 3 marchi premium di Stellantis. Questo si tradurrà nei prossimi anni nell’ampliamento delle rispettive gamme con l’arrivo di diversi modelli, molti dei quali saranno però prodotti all’estero.

Si parla ad esempio per il Biscione di almeno 2 SUV, il ritorno di Alfa Romeo Giulietta e l’arrivo di un’ammiraglia. Per Lancia invece il ritorno alle vendite in Europa dovrebbe tradursi in almeno 2 o 3 nuovi modelli da affiancare ad una rinnovata Ypsilon. Anche qui si parla di SUV e berline.

Anche Maserati sarà rilanciata come già annunciato lo scorso settembre quando è stata presentata la nuova Maserati MC20. In questo caso il piano industriale è stato già svelato e come era prevedibile saranno tante le auto elettrificate nel futuro del Tridente.

Fiat continuerà ad avere un ruolo fondamentale in Stellantis con il ritorno nel segmento B del mercato con almeno un paio di modelli. Si parla dell’arrivo di un SUV e dello spostamento di categoria di Panda per avere una maggiore redditività.

Saranno inevitabili le sinergie con i marchi francesi del gruppo per garantire le agognate economie di scala che poi sono alla base della fusione di FCA e PSA e della nascita di Stellantis. Il futuro piano industriale di Stellantis ovviamente è atteso con grande attenzione in Italia, dove i sindacati sono sul piede di guerra dopo le dichiarazioni di Tavares che intende ridurre i costi e dove già a Melfi è stato preannunciato un ridimensionamento.

Si spera ovviamente che Stellantis con il suo futuro piano industriale possa garantire la piena occupazione degli stabilimenti italiani che al momento producono molto al di sotto delle proprie capacità in assenza di novità importanti. Sindacati e istituzioni chiedono a gran voce nuovi investimenti e la produzione di nuovi modelli che dovrebbero ridare nuova linfa all’industria automobilistica italiana che vive uno dei momenti più difficili della sua storia.

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