Sondaggi elettorali SWG, il Movimento 5 Stelle perde un punto in una settimana

Pubblicato il 27 Aprile 2021 alle 18:31 Autore: Gianni Balduzzi
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Sondaggi elettorali SWG, il Movimento 5 Stelle perde un punto in una settimana

L’ultima settimana è stata dura per il Movimento 5 Stelle. Si è reso esplicito e formale lo strappo con Davide Casaleggio, che rappresenta l’anima storica del movimento, mentre la prospettiva di una leadership di Giuseppe Conte rimane reale ma non è stata ancora resa ufficiale.

Anche questo è alla base del calo del Movimento 5 Stelle secondo i sondaggi elettorali di SWG, che registrano una riduzione dell’1% per questo partito rispetto a 7 giorni fa. E che è ora al 17,4%.

Non ne beneficiano gli alleati del PD però, che rimangono fermi al 19,1%. È invece il centrodestra a crescere. In particolare il suo partito principale, la Lega, che riguadagna il 0,6%, andando al 21,8%. E aumenta le distanze dagli alleati/rivali di Fratelli d’Italia, che perdono quattro decimali scendendo al 17,6%.

Assieme alla Lega cresce anche Forza Italia, del 0,4%, che va al 6,8%. Cambiamo! rimane all’1,1%.

Tra i partiti più piccoli perde un decimale Azione, al 3,6%, mentre Sinistra Italiana crescendo del 0,3% supera il 3% arrivando da sola al 3,1%. Al contrario Articolo 1 è all’1,6%, e scende di uno 0,1%.

Senza considerare l’errore di stampa della colonna delle variazioni dei partiti minori, i dati più salienti sono il 2% dei Verdi che guadagno un decimale, mentre Italia Viva ne perde due e finisce all’1,9%, un record negativo per il partito di Renzi.

+Europa è invece stabile all’1,7%

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Sondaggi elettorali SWG, sono stati i giovani i più penalizzati per gli italiani

Le altre domande degli ultimi sondaggi elettorali di SWG riguardano la crisi economica scatenata dalla pandemia e in particolare le disuguaglianze che sono emerse.

Per il 73% degli italiani i giovani sono stati penalizzati dai governi Conte e Draghi nella gestione dell’emergenza. Solo per il 24% sono stati trattati in modo equo. Dopo con il 71% vengono le piccole imprese e con il 70% autonomi e commercianti. Al contrario per il 45% gli uomini hanno ricevuto un trattamento equo e per il 33% i dipendenti pubblici anzi sono stati privilegiati.

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Forse anche per questo è nata in alcuni ambienti la proposta di tassare una tantum i lavoratori dipendenti che non hanno avuto riduzioni delle entrate per aiutare i più sfortunati.

Non incontra però grande successo. Solo il 35% è favorevole. Percentuale che diventa molto più bassa, del 17%, se parliamo di dipendenti privati, mentre c’è più consenso sul tassare gli statali.

Il 45% invece è contrario e il 20% incerto.

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C’è invece una piccola maggioranza relativa, del 38% contro un 36% di contrari, sulla proposta di tassare quelle aziende che hanno aumentato il fatturato, per aiutare invece quelle che sono state danneggiate.

In questa domanda dei sondaggi elettorali SWG emerge una grande divisione tra i diversi segmenti della popolazione. Mentre il 45% dei disoccupati è a favore di questa tassa, il 47% degli autonomi è contrario

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Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 21 e il 23 aprile con metodo di rilevazione CATI-CAMI-CAWI su 800 soggetti, 1200 nel caso delle intenzioni di voto.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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