Nuovi contributi nel decreto Sostegni bis: le ultimissime

Pubblicato il 30 Aprile 2021 alle 11:52 Autore: Claudio Garau
penne e soldi

Nuovi contributi nel decreto Sostegni bis: le ultimissime

Il decreto Sostegni bis dovrebbe finalmente essere pronto: è questione di qualche giorno e finalmente milioni di lavoratori, famiglie ed aziende potranno conoscere i contenuti ufficiali del nuovo maxi provvedimento economico del Governo Draghi, così imponente da aver condotto ad un ulteriore scostamento di bilancio.

Non deve stupire che tante siano le novità e gli elementi da ricordare, in relazione al nuovo decreto: infatti, in quello che forse sarà anche denominato Decreto Imprese trovano spazio ristori doppi sul calo fatturato, contributi a fondo perduto su redditività o costi fissi e nuovi prestiti garantiti. Facciamo dunque chiarezza e vediamo più da vicino i nuovi contributi nel decreto Sostegni bis.

Se ti interessa saperne di più sulla proposta di Tridico in relazione alla nuova pensione anticipata, clicca qui.

Nuovi contributi in arrivo: le cifre in ballo e i criteri di erogazione

In realtà, l’iter di realizzazione del decreto Sostegni bis, va di pari passo con quello relativo alla preparazione degli emendamenti e al voto sugli stessi, per quanto riguarda il primo decreto Sostegni. In buona sostanza, i lavori sui due provvedimenti si incrociano, e il Consiglio dei Ministri è chiamato a chiudere quanto prima ogni dettaglio sul secondo decreto economico del Governo Draghi.

Il Sostegni bis, già ribattezzato Decreto Imprese, includerebbe ben 22 miliardi per versare subito nuovi contributi e ristori mirati alle Partite Iva. In particolare, si tratterebbe di una doppia mensilità rispetto a quella di cui al primo DL Sostegni. Dovrebbe essere confermato lo stesso meccanismo di calcolo del requisito, fondato sul fatturato. Per questa via, il versamento dei nuovi contributi a fondo perduto da parte dell’Agenzia delle Entrate sarebbe rapido, per non dire immediato.

Il criterio alternativo di calcolo dei nuovi contributi

Tuttavia, va rimarcato un aspetto essenziale. Infatti, per allargare la platea dei beneficiari, superando le critiche al primo decreto economico, e comprendendo così anche attività economiche potenzialmente escluse o penalizzate dal metodo citato, sarebbe comunque ipotizzabile un meccanismo alternativo di erogazione dei nuovi contributi. Ci riferiamo al parametro che si collega ai costi fissi, oggettivamente patiti e perciò alla effettiva redditività dell’azienda o del libero professionista. Gli osservatori più attenti hanno però già fatto notare che, per questa via, i tempi però si allungherebbero non poco, giacchè sarebbe necessario considerare i dati di bilancio o le dichiarazioni fiscali per calcolare con precisione l’utile d’impresa e l’imponibile fiscale.

Per superare l’ostacolo, si paleserebbero due soluzioni alternative:

  • suddividere in due quote il ristoro, ognuno con un differente criterio di calcolo. Perciò il primo da versare subito ed il secondo dopo la presentazione dei dati di bilancio e fiscali;
  • lasciare al beneficiario la scelta fra un ristoro immediato, calcolato appunto su una doppia mensilità ma sempre collegato alla perdita di fatturato 2020 così come nel primo Decreto Sostegni, o scegliere per un ristoro, in un secondo tempo, ma meglio calibrato in base agli effettivi danni economici subiti dall’attività, causa pandemia e lockdown conseguente.

Se ti interessa saperne di più sul Recovery Plan e le leggi che servono per attuarlo entro fine anno, clicca qui.

Il nuovo decreto economico sarà ‘trasversale’: ecco perchè

Attenzione però: quanto finora ricordato, è legato alle indiscrezioni sui lavori relativi al prossimo decreto Sostegni bis e ai nuovi contributi previsti. In buona sostanza, non bisogna dimenticare che nulla è stato ufficializzato in proposito e occorrerà attendere la prima settimana di maggio per il testo definitivo del provvedimento. Tuttavia, già si sa con certezza che il secondo decreto economico varrà non meno di 40 miliardi di euro, e che includerà tanti diversi interventi in aiuto del tessuto imprenditoriale del paese. Ecco spiegato il motivo per cui questo provvedimento è stato ridenominato ‘Decreto Imprese’. Nel testo sicuramente troverà spazio il rifinanziamento dei prestiti agevolati, protetti dal Fondo di Garanzia PMI. Ciò peraltro è stato recentemente confermato dal MISE.

I dati in materia ci fanno capire perchè nel secondo decreto Sostegni il Governo voglia puntare con forza anche sui prestiti garantiti. Infatti, dal primo gennaio al 21 aprile 2021, le domande effettuate sono state circa 206mila per un totale di 26,6 miliardi di finanziamenti. L’anno scorso sono state emesse 1,6 milioni di garanzie per valore di finanziamenti corrispondente a circa 125 miliardi, versati a circa 1,2 milioni di aventi diritto. Numeri assai consistenti, e che appunto impongono al Governo il varo di nuovo maxi provvedimento economico, che non trascuri o scontenti nessuno e che possa contribuire al rilancio dell’economia italiana in modo trasversale.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU GOOGLE NEWS

Hai suggerimenti o correzioni da proporre?
Scrivici a 
redazione@termometropolitico.it

L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
Tutti gli articoli di Claudio Garau →