PNRR, Draghi: agire subito per arginare i rischi di infiltrazioni criminali

Pubblicato il 22 Settembre 2021 alle 10:09 Autore: Claudio Garau
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PNRR, Draghi: agire subito per arginare i rischi di infiltrazioni criminali

Come è ben noto, il meccanismo degli aiuti europei post pandemia prevede che l’Italia attui una serie di riforme strutturali, in più settori. Si tratta di riforme di cui si sente la necessità da molto tempo e ora, con l’arrivo dei fondi del Next Generation Eu, l’esigenza di predisporle e finalmente attuarle, è sentita più che mai. Insomma, il PNRR è centrale per il futuro dell’Europa.

Come affermato dal Premier Mario Draghi nelle ultime ore, i fondi rappresentano: “una grande sfida per tutti i Paesi europei, in particolare per l’Italia. La credibilità delle nostre istituzioni e il futuro della nostra economia dipendono dalla capacità di spendere bene e con onestà i fondi”. Si tratta di parole formulate in un messaggio al Law Enforcement Forum, promosso a Roma dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza ed Europol.

E’ chiaro che lo stanziamento di questa enorme mole di risorse economiche, non può che far gola alle organizzazioni criminali, sia italiane che non; ecco perchè “L’Italia è determinata a prevenire e reprimere qualsiasi tentativo di frodi e infiltrazioni criminali, a tutela dei cittadini, delle imprese e dell’Ue”, ha così rimarcato l’ex banchiere centrale nel corso dell’evento chiave per il futuro dell’Europa.

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PNRR: con il Law Enforcement Forum l’Europa intende sventare possibili azioni criminali sui fondi europei

Abbiamo appena citato il Law Enforcement Forum promosso a Roma: d’altronde, la sua valenza a livello socio-economico è fuori discussione. In questo contesto, infatti, si stanno confrontando i vertici delle forze di polizia di ben 24 Stati europei. Lo scopo, del tutto evidente, è quello di individuare le strategie più idonee per anticipare l’aggressione criminale ai fondi del Next Generation Eu. Il rischio è concreto, perciò bisogna agire subito. Prima che si verifichino attività illecite o tentativi di attività illecite.

Dal punto di vista interno, l’Italia sarà tenuta a vigilare allo scopo che la criminalità organizzata – da sempre molto attiva nel nostro paese – non si infiltri nella gestione dei soldi mirati a favorire la ripresa economica post pandemia. Insomma, vi sono pericoli concreti che nel nostro paese, la mafia si introduca nelle attività di gestione e controllo dei fondi UE, dirottandoli verso altre destinazioni.

Ma in verità, Mario Draghi non è stato il primo in Italia a dare l’allarme sui rischi di infiltrazioni criminali, nella fase di attuazione del PNRR. Infatti, già prima di lui, era intervenuto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, che si era espresso con parole atte a sottolineare la necessità di potenziare il meccanismo dei controlli, nell’ambito del percorso di attuazione di progetti e riforme per il rilancio dell’economia italiana.

Condividere esperienze e conoscenze è essenziale per proteggere i fondi UE

Il Premier ha idee chiare sulla strada da percorrere, per frenare le possibili aggressioni criminali al meccanismo degli aiuti europei e del PNRR. “La condivisione delle esperienze e delle conoscenze – ha cosi rimarcato il Presidente del Consiglio – è essenziale per facilitare un’azione efficace di monitoraggio e prevenzione dei rischi. Il Gruppo di lavoro per il Covid 19 offre un ottimo esempio di collaborazione a livello europeo: il suo obiettivo era quello di monitorare i rischi che le restrizioni sanitarie determinate dalla pandemia e, in particolare, la chiusura prolungata di molte attività, ponevano per l’economia legale. L’azione del Gruppo ha permesso di arginare rischi di infiltrazioni durante l’emergenza e sono sicuro che questa esperienza sarà molto utile”.

Insomma, prevenire è come al solito meglio che curare: nei prossimi mesi responsabilità dell’Italia sarà quella di proteggere la fase di attuazione del PNRR e dell’utilizzo delle consistenti risorse di cui al programma Next generation Eu, prevenendo i tentativi di distrarle dal vincolo di scopo, e al contempo rendendo più forte la nostra democrazia contro le aggressioni delle organizzazioni criminali e delle mafie.

Vero è che in questi mesi di lotta al virus, la criminalità organizzata ha cercato di sfruttare il periodo di incertezza e instabilità legato alla crisi sanitaria ed economica, per indebolire e sostituire l’imprenditoria sana e rafforzare la strategia di infiltrazione nell’economia legale. Insomma, iniziative come il citato Forum e, ovviamente, l’impegno di ogni singolo Stato UE – Italia compresa – servono certamente a controbattere ai citati rischi di attività criminali.

Concludendo, proprio in questi giorni il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese ha spiegato – nel corso del Forum – che la protezione contro iniziative criminali può essere garantita non soltanto dalla modifica sostanziale del discusso Codice degli Appalti, al fine di mettere in sicurezza gli articolati iter in esso inclusi; ma anche e soprattutto dall’attività di prevenzione da parte delle forze dell’ordine. Una strategia di prevenzione che parte dall’alto, ma che poi deve essere attuata, con tempestività, a livello locale.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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