Aliquote Irpef: a chi conviene il taglio delle tasse in Legge di Bilancio?

Pubblicato il 1 Dicembre 2021 alle 08:30 Autore: Guglielmo Sano
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Aliquote Irpef: a chi conviene il taglio delle tasse in Legge di Bilancio?

Aliquote Irpef: con la Legge di Bilancio per il prossimo anno sarà previsto anche un significativo taglio delle tasse che andrà a vantaggio soprattutto di una ben precisa fascia di italiani. Di quale si tratta esattamente secondo le prime stime?

Aliquote Irpef: il Governo investe ben 7 miliardi nella riduzione

Aliquote Irpef: le varie anime della maggioranza hanno raggiunto un accordo sulla modifica delle percentuali relative all’imposta sul reddito delle persone fisiche (in pratica, la tassa che sono tenuti a pagare tutti coloro che percepiscono un reddito). Grazie all’intesa finalmente troverà spazio nella Legge di Bilancio per il prossimo anno.  Nello specifico, la misura sarà presentata con un emendamento alla Manovra.

Degli 8 miliardi che il Governo ha scelto di investire nel capitolo della Finanziaria riguardante le tasse, ben 7 serviranno per il taglio dell’Irpef. Il restante miliardo invece sarà utilizzato per l’abbassamento dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, uno dei principali balzelli che pesa sull’aziende italiane.

A chi conviene di più il taglio delle tasse?

Aliquote Irpef: l’applicazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche si basa su un meccanismo progressivo. In breve, alla crescita del reddito corrispondono più tasse da pagare. L’iniziativa del governo prevede da un lato la riduzione del numero di aliquote – che da 5 passano a 4 – e, dall’altro, l’abbassamento della loro consistenza per due fasce di reddito in particolare.

Dunque, con la riforma, per i redditi lordi fino a 15mila euro (solo per la parte che eccede gli 8mila euro, al di sotto dei quali si è in No Tax Area) l’aliquota Irpef resta al 23%, per la fascia successiva quella compresa tra 15mila e 28mila euro scende dal 27% al 25%. Saranno eliminate le aliquote del 38% (prima applicata sui redditi dai 28mila ai 55mila euro ma solo per la parte eccedente i 28mila) e quella del 41% (prima applicata dai 55mila ai 75mila euro ma solo per la parte eccedente i 55mila euro): saranno unificate in un’unica aliquota pari al 35% per i redditi compresi tra 28mila e 50mila euro. Per i redditi superiori a 50mila euro l’aliquota sale al 43%.

Detto ciò, secondo le prime simulazioni, ad avvantaggiarsi di tale rimodulazione sarà soprattutto il cosiddetto “ceto medio”. Più nello specifico, chi ha un reddito fino a 30mila euro potrebbe risparmiare circa 320 euro all’anno, per chi ha un reddito entro i 50mila euro il risparmio dovrebbe aggirarsi intorno ai 920 euro annui. Molto più basso il risparmio stimato per chi ha un reddito entro i 20mila euro: non dovrebbe superare i 100 euro annui.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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