Nuovo esame patente: riconoscimento facciale in arrivo?

Pubblicato il 24 Dicembre 2021 alle 12:55 Autore: Claudio Garau
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Ne abbiamo parlato recentemente: il nuovo esame patente è stato varato il 20 dicembre ed è caratterizzato da un test di teoria più snello e veloce. 

Ma le novità potrebbero non essere finite qui: in futuro più spazio alla digitalizzazione, con il riconoscimento facciale. Ecco perché. 

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Chiaro che occorreva rivedere le regole del test di teoria. La necessità era ed è infatti quella di favorire il recupero degli arretrati e di consentire lo svolgimento delle sessioni d’esame, nella piena aderenza alle regole anti-contagio da coronavirus. 

Come abbiamo già avuto modo di spiegare, le nuove regole in tema di esami di teoria per le patenti auto e moto implicano prove più corte di 10 minuti e con il 25% di quesiti in meno.  

Ciò è stato fissato dal decreto 27 ottobre del ministero delle Infrastrutture, pubblicato alcuni giorni fa. Come appena accennato, grazie al nuovo esame patente, è possibile recuperare l’arretrato prodotto dal sempre minore numero di esaminatori in organico alla Motorizzazione (blocco del turnover). Non solo: il problema dell’organico carente sul piano quantitativo è stato aggravato dall’emergenza coronavirus. 

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Nuovo esame patente, possibili altre novità come il riconoscimento facciale 

Per quanto riguarda le modalità ‘pratiche’ di svolgimento delle prove scritte, non vi sono variazioni sostanziali. Infatti, ogni candidato dovrà sedersi nella postazione per lui prevista, e dall’inizio del test il pc proporrà quesiti presi direttamente dal database del Ministero delle Infrastrutture. 

Pare che le novità in tema di nuovo esame patente non siano però finite qui. In un’ottica di progressiva digitalizzazione delle procedure, si fa strada l’idea di introdurre il riconoscimento facciale dei candidati, per renderne più spedita l’identificazione e così accorciare ulteriormente i tempi di occupazione delle aule per ciascuna sessione.  

Ricordiamo che il riconoscimento facciale è di fatto uno ‘protagonisti tecnologici’ del nostro tempo e consiste in una tecnica biometrica mirata ad identificare in modo certo una persona, confrontando e analizzando modelli basati sui suoi “contorni facciali”. Oggi è usata per motivi diversi, legati alla sicurezza ma anche al commercio.  

E, se sfruttata in futuro nell’ambito dei test di teoria, sarà possibile far svolgere ancora più prove in una sola giornata, con evidenti vantaggi nella gestione delle procedure, e sempre in ottica di sicurezza sanitaria. 

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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