Sondaggi: 69% delle aziende italiane favorevole al vaccino obbligatorio

Pubblicato il 12 Gennaio 2022 alle 17:34 Autore: Andrea Turco
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Sondaggi: 69% delle aziende italiane favorevole al vaccino obbligatorio

L’estensione del vaccino obbligatorio a tutta la platea di lavoratori, pubblici e privati, continua ad essere tema di discussione sui banchi della politica. Confindustria e sindacati lo vorrebbero, alcuni partiti, in particolare M5S e Lega, si oppongono e così il governo ai primi di gennaio ha raggiunto una mediazione imponendo il vaccino obbligatorio per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età, ai quali sarà necessario il Green Pass rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro. In realtà le aziende italiane accoglierebbero con favore un obbligo a tutti i lavoratori, senza alcuna distinzione d’età. È quanto emerge da un’indagine condotta da Manpower, secondo cui il 69% delle aziende ritiene che il vaccino debba essere requisito essenziale per poter accedere al posto di lavoro. Di queste, il 53% ritiene che debba essere obbligatorio per tutti, a fronte del 16% per il quale l’obbligatorietà deve valere per alcuni ruoli, ma non per tutti. Il 14% dei datori di lavoro pensa che sia loro responsabilità promuovere la necessità di vaccinarsi ma non concordano con l’obbligo.

Sondaggi: i settori più favorevoli al vaccino obbligatorio

Sempre in base ai dati della ricerca, è il manifatturiero il settore con la maggior presenza di imprese favorevoli all’obbligo vaccinale, al pari di scuola e sanità con il 75%. Seguono banche, assicurazioni e real estate (71%), l’Information Technology, telecomunicazioni, media, comunicazione, commercio e retail (69%), ristorazione e hotel (59%) e costruzioni (62%). Chiude il settore non-profit con il 50%.

“Le imprese chiedono che siano poste in essere le scelte necessarie affinché quest’ultima ondata non interrompa la ripresa in atto” spiega Stefano Scabbio, Southern Europe President, ManpowerGroup. “Un altro fattore molto importante per continuare a garantire la continuità ricercata è il lavoro ibrido, il mix di smart working e lavoro in presenza che – dove è possibile – oggi permette a molte persone di continuare a lavorare con la massima sicurezza possibile. Anche su questo si è concentrata la nostra indagine, che ha evidenziato come la maggior parte delle aziende ha già attivato smart working o lavoro ibrido nelle aree che lo consentono: il 57% delle aziende, infatti, dichiara che potranno usufruire dello smart working i ruoli delle divisioni Finance e Contabilità, IT, Amministrazione e Risorse Umane”.

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L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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