Pace Fiscale 2022: decaduto mezzo milione di contribuenti. Le cifre

Pubblicato il 22 Febbraio 2022 alle 08:30 Autore: Guglielmo Sano
Portafoglio

Pace Fiscale 2022: decaduto mezzo milione di contribuenti. Le cifre

Pace Fiscale 2022: si allarga la platea dei contribuenti che non riesce più a tenere il ritmo della sanatoria. Il Governo Draghi si prepara a interventi volti ad evitare il recupero delle cifre attraverso la riscossione ordinaria? Intanto, lievitano i mancati incassi per le casse dello Stato.

Pace Fiscale 2022: mezzo milione di contribuenti decaduti

Pace Fiscale 2022: dopo la moltiplicazione delle rate, è stata di recente tentata la strada delle proroghe (brevi) ma l’iniziativa si è rivelata decisamente poco incisiva. Nel 2020, all’inizio dell’epidemia di Covid, 1,25 milioni di contribuenti avevano aderito a rottamazione ter e saldo e stralcio: a fine 2021, risultavano aver tenuto il passo con le scadenze previste dal piano di rientro soltanto in 718 mila. Solo il 57%.

A conti fatti, quindi, il 43% dei debitori con l’Erario, circa 532mila contribuenti è da considerarsi decaduto da entrambe le sanatorie. Ciò significa che il dovuto dovranno restituirlo non solo integralmente ma anche con delle maggiorazioni. Il dato ha chiaramente anche un risvolto per le casse dello Stato: più o meno 2 miliardi e mezzo non potranno essere recuperati nelle modalità e nelle tempistiche previste al lancio dell’operazione, dunque, dovranno rientrare nei programmi della riscossione ordinaria.

Effetti negativi sui conti pubblici?

Pace Fiscale 2022: da sottolineare comunque che dal Ministero dell’Economia si predica tranquillità. Non sono previsti effetti finanziari negativi a causa dei mancati incassi, in sostanza: da Viale XX Settembre quindi si precisa che si parla di entrate inferiori solo del 20% rispetto alle previsioni più aggiornate, una percentuale non trascurabile anche se nettamente inferiore al tasso di abbandono delle sanatorie fiscali ordinariamente registrato (relativo alle rottamazioni pre epidemia, in breve) che si è aggirato intorno al 50%.

Detto ciò, se i conti pubblici non saranno esposti a grossi rischi, si aggrava l’esposizione con il Fisco di tantissimi cittadini, lavoratori, aziende che in linea di massima non stanno affrontando un periodo semplice, in particolare, sul fronte della liquidità.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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