Sondaggi elettorali Emg, la Lega crolla al 14,1%

Pubblicato il 17 Giugno 2022 alle 18:36 Autore: Gianni Balduzzi
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Sondaggi elettorali Emg, la Lega crolla al 14,1%

Sono i primi sondaggi elettorali di EMG dopo le elezioni amministrative, ed è subito evidente l’impatto che queste hanno.

Si assiste a un crollo del partito che più di altri è uscito sconfitto dal voto locale, ovvero la Lega. Prima del silenzio elettorale le ultime intenzioni di voto lo davano al 15,2%, ma in tre settimane è arretrato di più di un punto, scendendo al 14,1%.

Le basse percentuali ottenute dalla formazione di Salvini, quasi sempre superata da Fratelli d’Italia anche al Nord, hanno provocato subito un effetto.

Al primo posto, invece, vi è proprio il partito di Meloni, che però non sembra approfittarne, e anzi, perde due decimali, dal 22,3% al 22,1%.

Va meglio al PD, che ha confermato la propria forza alle amministrative: sale dal 21% al 21,8% e si avvicina a FdI, da cui dista solo tre decimali, ora.

Dietro rimane stabile nonostante il pessimo esito delle comunali il Movimento 5 Stelle, che è al 13%. Forse perché quel risultato era dato per scontato?

Forza Italia è all’8,1% poco più in alto di tre settimane fa, mentre Azione e +Europa, insieme, scendono di un decimale al 4,5%.

Su, del 0,2%, Italia, Viva, al 2,75.

Tra i piccoli partiti di sinistra sono fermi sulle proprie posizioni Europa Verde e Sinistra Italiana, rispettivamente al 2,3% e al 2,1%.

Articolo 1 invece cresce dello 0,2% all’1,6%. Sempre lo 0,2% è la percentuale che perde Italexit, ora al 2%.

Emg testa anche Noi con l’Italia, all’1,8% e Italia al Centro di Toti, che arriva all’1,6%

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Sondaggi elettorali Emg, solo il 27% vuole continuare a inviare armi in Ucraina

L’altra domanda posta ai rispondenti da questi sondaggi elettorali di Emg riguarda come altra volta l’invio di armi dall’Italia all’Ucraina.

L’ultima volta che in queste rilevazioni era stata chiesta la stessa cosa, un mese fa, erano stati il 31% coloro che si erano espressi favorevolmente, e il 48% i contrari, soprattutto tra i non votanti e gli elettori di Forza Italia.

Oggi quest’ultima percentuale è rimasta uguale, mentre è scesa del 4%, al 27%, quella dei favorevoli.

Sono di più gli indecisi, il 25%. L’Italia si conferma così tra i Paesi in cui il consenso all’aiuto militare all’Ucraina è più basso, anche tra coloro che comunque individuano nella Russia l’aggressore, e in Kiev la vittima da sostenere, ma non con le armi.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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