Tetto contante: Governo Meloni per innalzarlo. Che cosa significa

Pubblicato il 31 Ottobre 2022 alle 18:18
Aggiornato il: 2 Novembre 2022 alle 22:22
Autore: Guglielmo Sano
Tetto contante: Governo Meloni per innalzarlo. Che cosa significa

Tetto contante: Governo Meloni per innalzarlo. Che cosa significa

Tetto contante: il suo innalzamento dovrebbe essere una delle prime misure lanciate dal Governo Meloni. In pratica, come molti altri tra quelli susseguitisi nel corso degli ultimi anni, anche l’esecutivo guidato dalla leader di FdI vorrebbe alzare la soglia oltre la quale l’uso del denaro contante è vietato per legge. Una panoramica veloce sulla questione.

Tetto contante: nuova soglia a 10mila euro?

Tetto contante: il suo innalzamento dovrebbe essere una delle prime misure lanciate dal Governo Meloni. Ha fatto molto discutere l’iniziativa della Lega risalente a metà della settimana scorsa: depositato alla Camera dal Carroccio un disegno di legge che vorrebbe portare la soglia dagli attuali 2mila euro fino a 10mila euro. Anche se non sono arrivate delle vere e proprie conferme per quanto riguarda la cifra da parte del Presidente del Consiglio, la Meloni non ha lasciato adito a dubbi sul fatto che il suo governo intenda aumentare la cifra.

Secondo la coalizione di centrodestra (l’innalzamento in linea con la media europea faceva parte del programma con cui si è presentata alle Politiche del 25 settembre) imporre un tetto all’uso del denaro contante non solo limita la libertà del “mercato” ma costituisce anche una forte penalizzazione ai consumi. Di contro, i sostenitori del limite, a sinistra e non, lo ritengono uno strumento fondamentale per il contrasto dell’evasione fiscale (quindi per aumentare le entrate fiscali dello Stato) e delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia “regolare” (ottica anti-riciclaggio).

Negli anni, però, quest’ultima visione – che ha inspirato una lunga sfilza di provvedimenti dal 2011 in poi – non è mai stata corredata da dati approfonditi. Insomma, non è dimostrata la correlazione tra uso del contante, evasione e riciclaggio. Tetto o meno, resta poi il problema legato all’uso del contante nell’economia “sommersa”: chiaro che le attività che sfuggono alle rilevazioni del Fisco (lavoro in nero, affari illegali e così via) si svolgano grazie all’utilizzo del contante, per eccellenza, modalità di pagamento difficilmente tracciabile.

Quante volte è stata cambiata la soglia?

Tetto contante: l’importo è stato modificato diverse volte nel corso dell’ultimo decennio. Nel 2011 fu il Governo Monti ad abbassarlo da 2.500 euro fino a 1.000 euro. Nuova modifica con il Governo Renzi: da 1.000 euro salì a 3.000 euro. Anche il secondo Governo Conte intervenne sulla soglia portandola a 2.000 euro nel 2020 (programmando per il 2022 un altro abbassamento fino a 1.000 euro). Durante il Governo Draghi, infine, questa scadenza è slittata al primo gennaio 2023. Proprio qui dovrebbe inserirsi il Governo Meloni prevedendo un cambiamento via Legge di Bilancio (da approvare entro il 31 dicembre).

Nelle prossime settimane l’esecutivo tornerà più specificatamente sulle cifre. In Europa la situazione è molto variegata: per esempio, in Germania non è previsto alcun limite (ma si deve esibire un documento per i pagamenti in contanti oltre i 10mila euro), mentre in Grecia il tetto è fissato a 500 euro.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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