Stralcio cartelle in Legge di Bilancio 2023: come funzionerà?

Pubblicato il 23 Novembre 2022 alle 11:19 Autore: Guglielmo Sano
Nuova rottamazione cartelle

Stralcio cartelle in Legge di Bilancio 2023: come funzionerà?

Stralcio cartelle: tra le numerose misure contenute in Legge di Bilancio anche una tranche di rottamazione dei crediti con il fisco. Le regole cambiano tra gli importi superiori e inferiori a mille euro. Una panoramica d’insieme sulle novità che saranno incluse nella manovra per il prossimo anno.

Stralcio cartelle in Legge di Bilancio 2023: come funzionerà?

Stralcio cartelle: con la Legge di Bilancio 2023 in arrivo una nuova rottamazione dei crediti con il Fisco. Oltre a uno sconto su sanzioni e interessi, i contribuenti interessati otterranno anche la cancellazione dell’aggio (differenza tra valore nominale ed effettivo). Per quanto riguarda i regolamenti: il discrimine fondamentale è quello che riguarda l’importo. Da sottolineare allora che per le cartelle superiori a 1.000 euro notificate al 30 giugno 2022 sarà dovuta esclusivamente l’imposta: potrà essere versata senza maggiorazioni in un’unica soluzione o in 5 rate annuali.

Invece, stralcio per quelle consegnate tra il 2010 e il 2015 se le cartelle sono di importo inferiore a 1.000 euro. Dunque, niente stralcio se la cartella con importo inferiore ai 1.000 euro è stata consegnata dal primo gennaio 2016: tuttavia, potrà essere estinta pagando esclusivamente l’imposta. Detto ciò, si aspetta ancora di leggere il testo di legge nello specifico per capire quale sarà il reale vantaggio per i contribuenti insolventi: infatti, se i mille euro rientreranno nei carichi affidati alla Riscossione, l’importo stralciato sarà di fatto più alto. Per esempio, con la stessa cartella vengono notificati gli importi – tutti sotto i 1.000 euro – dovuti per vari tipi di tributi: ecco allora che il contribuente grazie allo stralcio nel complesso risparmierà più di mille euro.

Sanzione ridotta al 5% per gli altri atti del Fisco

Lo stralcio cartelle si applica solo a quei crediti che sono già esigibili o che sono diventati oggetto di contenzioso. Per gli altri debiti nessuna rottamazione ma migliori condizioni in caso di accertamento con adesione: il contribuente potrà far valere la cosiddetta regola del 5, cinque versamenti annuali con sanzione ridotta del 5%.

La tregua fiscale proposta dal Governo Meloni prevede anche una serie di modalità di chiusura agevolata delle liti pendenti col Fisco: innanzitutto, a seconda del grado di giudizio a cui è giunto il provvedimento è possibile chiudere il contenzioso pagando un forfait. In alternativa, si può chiudere la lite in qualsiasi momento pagando il 90% del dovuto, oppure, chiedere un contraddittorio per trovare un accordo (sulla cifra varrà la regola del 5) grazie al potenziamento della conciliazione giudiziale.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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