Il futuro “elettrico” dell’automotive

Pubblicato il 28 Febbraio 2023 alle 18:04 Autore: Redazione

In tempi di caro benzina, rialzo dei prezzi del metano e crisi energetica, senza tralasciare le ben note problematiche legate all’ambiente che stanno diventando sempre più pressanti, l’abbandono della classica auto con motore a combustione interna (benzina, diesel, GPL o metano) è un’opzione sempre più vagliata dagli italiani e dall’UE.

Secondo uno studio dell’AGI, l’inizio del 2023 ha segnato un boom di nuove immatricolazioni di vetture elettriche. Parliamo di una crescita del 28% in Europa, trend capeggiato dalla Germania con quasi il 66% di veicoli green. Segue la Francia il cui impegno nei trasporti elettrici sale al 12% quest’anno. Il nostro Paese rimane temporaneamente indietro nelle statistiche senza contare il clamore che ha destato la notizia che l’Italia potrebbe perdere fondi europei destinati proprio all’istallazione di colonnine per la ricarica.

La necessità di una rete capillare di punti di ricarica è infatti uno dei fattori più importanti alla base della rivoluzione elettrica. Le perplessità che giungono nei confronti del Bel Paese sono per lo più legate a intoppi burocratici e al rischio di non poter rispettare le tempistiche dei decreti. L’obiettivo dell’installazione di circa 7500 colonnine elettriche entro il 2025 potrebbe non essere rallentato a causa del sistema di autorizzazioni locali necessarie al progetto. 

Il mercato dell’auto elettrica

Come anticipato, il mercato dell’auto elettrica ha visto una forte crescita negli ultimi anni. Anche la Jato Dynamics ha diffuso alcuni dati a riguardo che hanno sottolineato quanto il 2022 sia stato l’anno delle auto elettriche, con un aumento delle immatricolazioni del 29% rispetto al 2021.

Nella fattispecie, questa crescita ha portato sempre più investimenti nel settore, soprattutto su piattaforme di trading online, sulle quali è possibile capitalizzare in modo sicuro e con prezzi trasparenti, scegliendo liberamente tra diversi mercati disponibili. 

Puntare al futuro

Ma cosa significa investire nel settore dell’elettrico? Dell’abbandono dei combustibili fossili se ne parla già da anni e la UE sta mettendo in atto delle misure che mirano al divieto di veicoli non elettrici. Una circolazione europea ad emissione zero è l’ambizioso obiettivo che ha come anno di riferimento il 2035. Questo significa che le aziende operanti nel settore stanno investendo tantissimo nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie che possano rendere sempre più performanti questi mezzi. La FIAT, ad esempio, punta a produrre esclusivamente auto elettriche entro il 2030.

E proprio questa riconversione, che con il passare degli anni sarà obbligatoria, sta spingendo moltissimi investitori a capitalizzare in questo momento, prima che le azioni abbiano costi sempre più elevati. La Tesla può essere presa come esempio di quanto appena scritto: dal 2020 ad oggi le azioni hanno subito una crescita esponenziale, grazie anche al record delle 500.000 vetture elettriche Tesla vendute in quell’anno. Seconda soltanto la Volkswagen con 220.000 auto “green” immatricolate sempre nel 2020. 

Nuovi scenari all’orizzonte

Gli scenari che si stanno aprendo grazie a questa crescita sono tantissimi: basti pensare, ad esempio, a tutte quelle aziende produttrici di sistemi di accumulo, ma anche agli sviluppatori di software e di componenti elettroniche, tutte attività che potranno applicare le proprie tecnologie non solo in campo automobilistico, ma nell’intero settore del risparmio energetico che coinvolge sì l’automotive e i trasporti, ma anche abitazioni, industrie e, più in generale, tutte quelle attività umane che prevedono l’impiego di energia.

Alla luce di ciò non è difficile capire come mai un numero via via maggiore di investitori abbia deciso di puntare su titoli ESG.

La rivoluzione elettrica non accenna ad arrestarsi e penetra in modo sempre più significativo nel trading e nel nostro quotidiano, in cui l’obiettivo dello 0% di emissioni è statisticamente quello più ricercato dalle nazioni. 

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