Sondaggi TP: Sì a piano Mattei. Spaccatura su autonomia differenziata

Pubblicato il 2 Febbraio 2024 alle 17:44
Aggiornato il: 6 Febbraio 2024 alle 09:18
Autore: Alessandro Faggiano
sondaggi TP 2 febbraio 2024

Sondaggi TP: Sì a piano Mattei. Spaccatura su autonomia differenziata

Torniamo con il sondaggio della settimana relativo alle questioni di stringente attualità. Nell’ultimo sondaggio (con rilevazioni effettuate tra 30 gennaio e 1 febbraio con un campione basato su 3.800 interviste CAWI) abbiamo chiesto del piano Mattei, del rimpolpamento dei ranghi armati voluto dl ministro Crosetto, del caso Salis e, infine, l’opinione sull’autonomia differenziata.

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Sondaggi politici, piano Mattei genera consenso

Partiamo dalla principale notizia di politica estera della settimana. Giorgia Meloni ha lanciato la proposta di un piano Mattei da 5,5 miliardi di euro durante l’inaugurazione della conferenza Italia-Africa. La maggioranza del campione è favorevole, con un 27,6% che ritiene indispensabile collaborare con i Paesi africani e frenare l’immigrazione in Europa. Un buon 30,2% si ritiene sempre a favore ma sottolinea la necessità di un progetto europeo e con risorse maggiori.

Un 32,6% (risposta maggioritaria) crede che si tratti di un progetto fumoso e che serva solo a distogliere l’attenzione dalle politiche razziste verso gli immigrati. Infine, appena un 5,3% crede che l’Africa abbia già ricevuto abbastanza aiuti, finiti in sprechi e corruzione, e che pertanto debba imparare a cavarsela da sola.

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Passando a tematiche che sempre hanno fatto discutere, c’è la richiesta di Crosetto sui riservisti, che ne chiede diecimila per difendere l’Italia. Il campione è spaccato in due. Per un 30,8% si tratta di una spesa inutile e di una proposta militarista. Per un 30,4%, invece, sarebbe utile rafforzare le forze armate, anche se non si percepisce la possibilità di essere coinvolti in un conflitto. Poi, distanziate, due risposte opposte: un 18,2% non è molto d’accordo e crede che siano piuttosto i sistemi di difesa a dover essere rafforzati attraverso miglioramenti tecnologici e accordi internazionali. Un 17,2% – risposta meno frequente ma non propriamente minoritaria – dà pienamente ragione a Crosetto in quanto “crescono le probabilità che una guerra ci interessi direttamente. È necessario essere preparati”.

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L’opinione sul caso Salis e la sua detenzione in Ungheria

Altro tema che ha fatto discutere molto è quello legato al trattamento riservato alla nostra connazionale Ilaria Salis, attualmente detenuta in Ungheria. Una gran parte degli italiani italiani (quasi 6 su 10) credono che si tratti di un trattamento irricevibile (indegno per il 29,7%, non dignitoso per il 30,3%). C’è una parte di campione (il 25,9%, poco più di un rispondente su quattro) che crede che Ilaria Salis sapeva che sarebbe stata trattata secondo le regole del sistema giudiziario ungherese e che la responsabilità sia solo sua. Infine, un 11,4%, percentuale tutt’altro che disdegnabile, crede che Salis sia una persona violenta e pericolosa, che l’Ungheria faccia bene e che l’Italia dovrebbe prendere esempio.

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Sondaggi autonomia differenziata: c’è grande spaccatura

Passiamo alla proposta di politica interna più discussa delle ultime settimane: l’autonomia differenziata. Qui il campione risponde in maniera decisamente variegata, con grande equilibrio tra favorevoli e contrari. La risposta più gettonata è comunque negativa e il 36,5% è totalmente contrario alla proposta in quanto si tratta di una forma di egoismo da parte delle Regioni più ricche, e può solo far aumentare le diseguaglianze.

Dall’altra parte, il 25,6% crede che fosse ora, in quanto le Regioni amministrano meglio dello Stato centrale e quelle più virtuose hanno diritto ad avere più competenze. Per quanto riguarda le risposte intermedie, un 19,9% del campione si ritiene abbastanza favorevole ma con la condizione che si vigili affinché tutti gli italiani godano delle stesse prestazioni minime. Infine, il 15,7% afferma che per quanto l’autonomia sia giusta, deve essere la stessa per tutte le regioni: “non dovrebbe essere consentito ad alcune di avere più potere di altre”.

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Sondaggi elettorali, tra intenzioni di voto e fiducia in Giorgia Meloni

Chiudiamo al solito con le rilevazioni relative alle intenzioni di voto – già con vista sulle europee – e la fiducia in Giorgia Meloni. Quest’ultima mostra estrema stabilità con variazioni interne ai campi di fiducia (molto + abbastanza) e sfiducia (poco + per nulla).

Per le intenzioni di voto, diminuisce il gap tra Lega (-0,2%) e Forza Italia (+0,2%). Crescono leggermente anche i primi tre partiti d’Italia mentre scendono SI/Verdi e Italia Viva.

Fratelli d’Italia29,1%
PD19,6%
Movimento 5 Stelle16,2%
Lega9,4%
Forza Italia6,8%
Azione3,8%
Sinistra Italiana/Verdi3,0%
Italia Viva2,6%
Più Europa2,4%
Democrazia Sovrana e Popolare1,7%
Unione Popolare1,5%
Per l’Italia1,4%
Altri2,5%
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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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