Sondaggi TP: 25 aprile ancora valido per maggioranza, ma oltre un terzo degli italiani non è d’accordo

Pubblicato il 26 Aprile 2024 alle 09:50 Autore: Alessandro Faggiano
Sondaggi politici ed elettorali TP: 25 aprile ancora valido per maggioranza, ma oltre un terzo degli italiani non è d'accordo

Sondaggi politici ed elettorali Termometro Politico: 25 aprile ancora valido per maggioranza, ma oltre un terzo degli italiani non è d’accordo

Torniamo puntuali con l’appunto del venerdì per condividere i risultati del nostro sondaggio settimanale. Focus principale sul 25 aprile. La festa della Liberazione si lega sempre a doppio filo a una serie di dinamiche politiche e comunicative ormai standardizzate, basate su accuse incrociate.

Vediamo cosa ne pensano gli italiani. Cominciamo da qui.

Sondaggi politici ed elettorali 25 aprile: la festa della Liberazione è valida anche al giorno d’oggi

Partendo, quindi, dal 25 aprile e dal valore che ha questa ricorrenza al giorno d’oggi, si nota il favore generale della popolazione italiana. Per il 37% del campione, la vittoria della resistenza va celebrata perché tanti in Italia sono ancora profondamente fascisti e dobbiamo prevenire l’emergere di un nuovo fascismo. Per un 24,7% il 25 aprile ha ancora valore ma dovrebbe simboleggiare la lotta contro ogni autoritarismo, e ogni violazione delle libertà collettive e individuali. Dall’altra parte, c’è un buon 27,8% che ritiene che la Liberazione sia stata strumentalizzata e che rappresenta solo una parte degli italiani, e non gli ideali di libertà di tutti. Poi, una risposta minoritaria (ma non troppo) vede nel 25 aprile la celebrazione della sconfitta dell’Italia e dell’occupazione da parte degli angloamericani (9,2%).

sondaggi termometro politico 25 aprile
sondaggi termometro politico 25 aprile

Correlato al valore del 25 aprile oggi, c’è il monologo di Antonio Scurati censurato dalla RAI. Qui, c’è una forte polarizzazione. Per un 43,7% si è trattata dell’ennesima dimostrazione dell’occupazione della RAI da parte di una maggioranza che non crede nei valori dell’antifascismo e della democrazia. Dall’altra parte, invece, per un 28,7% la RAI ha fatto bene in quanto sarebbe stato l’ennesimo caso di propaganda esplicita in una RAI da sempre megafono della sinistra. Nel mezzo, un 11,6% ritiene che la RAI abbia commesso un errore ma che la censura sia legato ai passaggi sulla Meloni piuttosto che al richiamo all’antifascismo. Infine, un 10% crede che, al di là del fatto che si condivida o meno la posizione della RAI, la rete pubblica avrebbe comunque pieno diritto di decidere cosa trasmettere.

sondaggi termometro politico 25 aprile Scurati
sondaggi termometro politico 25 aprile Scurati

Chiudiamo con una domanda che ci collega, poi, al focus sulle europee e alle intenzioni di voto. Nel toto-nomi per il prossimo presidente della Commissione Europea c’è anche quello dell’ex numero uno della BCE ed ex premier italiano Mario Draghi. Nel complesso, il 51% degli italiani sarebbe favorevole (28,4% gradirebbe molto questa opzione, e un 22,6% si riterrebbe abbastanza soddisfatto).

Dall’altra parte, un 33,5% sarebbe completamente contrario e un 8,9% sarebbe poco contento. Infine, per un 4,5%, al di là di chi ci sia a capo della Commissione (o che il numero uno dell’organo esecutivo dell’UE sia Draghi) non cambierebbe nulla. Nel complesso, quindi, c’è una spaccatura, con leggera tendenza a favore dell’economista italiano.

sondaggi termometro politico Mario Draghi
sondaggi termometro politico Mario Draghi

Sondaggi politici ed elettorali TP, fiducia in Giorgia Meloni e intenzioni di voto per partiti nazionali e famiglie europee

Chiudiamo il nostro sondaggio settimanale introducendo, per la prima volta, le famiglie europee. Partiamo proprio da qui per fare il punto della situazione. In prima posizione, come prevedibile, ci sarebbero i conservatori e riformisti europei (20,2%). I socialdemocratici tallonano con il 15% e sarebbero al di sopra dei popolari europei, fermi all’11,2%. La sinistra europea (GUE) otterrebbe un ottimo 9,9%, così come ottimo sarebbe il risultato di Renew Europe di liberali e democratici europei (9,0%). Risultati un po’ più fiacchi, infine, per i Verdi (4,1%) e per Identità e Democrazia (6%). Rimarrebbe un buon 11,8% di indecisi e un 12,8% che voterebbe altro o nessuna di queste famiglie.

Il dato più interessante è che, se si prendessero in esame solo le famiglie europee, le distanze tra i partiti più estremi sullo scacchiere politico si vedrebbero ridotte. Da un lato, sia i conservatori (FDI) che l’estrema destra (Lega) avrebbero risultati meno importanti rispetto alla controparte italiana. Dall’altro lato succede l’opposto, con la Sinistra Europea (quella più a sinistra dei socialdemocratici, per intenderci) che otterrebbe il 9,9%. Positivo il dato di Renew, che andrebe idealmente a sommare la lista degli Stati Uniti d’Europa e Azione di Calenda.

sondaggi termometro politico famiglie europee
sondaggi termometro politico famiglie europee

Sondaggi elettorali TP: Forza Italia sorpassa la Lega

Tornando in Italia: tanto tuonò che piovve. Alla fine, i forzisti di Tajani superano la Lega di Salvini. Complice anche il risultato della Basilicata, i moderati accumulano ulteriori consensi (8,5%) e si lasciano dietro il carroccio (8,4%). Torna ad aumentare leggermente il divario tra PD (+0,3%) e M5S (-0,1%) mentre ci sono pochi movimenti con i partiti minori.

Chiudiamo con la fiducia nel presidente Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia non arriva al 40% dei consensi, fermandosi, nel dato aggregato, al 39,4%. Dall’altra parte, il giudizio negativo su Giorgia Meloni arriva al 60,2% complessivo, con un 48,9% che non ha la minima fiducia nella premier.

sondaggi termometro politico fiducia giorgia meloni 25 aprile
sondaggi termometro politico fiducia Giorgia Meloni 25 aprile

QUI, IL SONDAGGIO DI SETTIMANA SCORSA PUBBLICATO VENERDÌ 19 APRILE

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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