Guida pratica al nuovo provvedimento sul credito d’imposta per chef e cuochi professionisti

Pubblicato il 7 Giugno 2024 alle 09:00
Aggiornato il: 19 Giugno 2024 alle 11:13
Autore: Fabrizio Scandaloni
Guida pratica al nuovo provvedimento sul credito d’imposta per chef e cuochi professionisti

Guida pratica al nuovo provvedimento sul credito d’imposta per chef e cuochi professionisti

Il recente provvedimento emanato dall’Agenzia delle Entrate il 31 maggio 2024, in attuazione della legge di bilancio 2021, introduce importanti novità per i cuochi professionisti che intendono usufruire del credito d’imposta loro riconosciuto. Questo articolo esaminerà nel dettaglio gli impatti principali e le novità introdotte, spiegando come la legge influenzerà sia i cittadini che le amministrazioni pubbliche. QUI, IL LINK AL DECRETO INTEGRALE PUBBLICATO SULL’AGENZIA DELLE ENTRATE.

Impatti principali della legge sul credito d’imposta per chef e cuochi professionisti

La legge di bilancio 2021 ha riconosciuto un credito d’imposta del 40% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 per l’acquisto di beni strumentali durevoli o per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale. Questa misura mira a supportare i cuochi professionisti, sia lavoratori dipendenti che autonomi con partita IVA, nello sviluppo delle loro competenze e nel miglioramento delle attrezzature.

Possibilità di cessione del credito d’imposta chef e cuochi professionisti

Una delle principali novità introdotte dal provvedimento è la possibilità di cedere il credito d’imposta a terzi, compresi istituti di credito e intermediari finanziari. La cessione può avvenire anche parzialmente, ma non è consentita l’ulteriore cessione del credito da parte dei cessionari. Questo permette ai cuochi professionisti di ottenere liquidità immediata, facilitando investimenti e miglioramenti.

Per agevolare la gestione del credito d’imposta, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto una piattaforma online dedicata. I beneficiari devono comunicare la cessione del credito attraverso questo servizio web, disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia. Anche i cessionari devono confermare l’accettazione tramite la stessa piattaforma, garantendo un processo snello e sicuro.

Come la legge influenzerà cittadini e amministrazioni pubbliche

I cuochi professionisti potrebbero ottenere un significativo vantaggio economico, sia attraverso l’uso diretto del credito d’imposta per compensare debiti fiscali, sia mediante la cessione a terzi per ottenere liquidità. Questo dovrebbe facilitare l’aggiornamento delle competenze e l’acquisto di attrezzature moderne, migliorando la qualità del servizio offerto nei ristoranti e negli alberghi.

Dall’altro lato le amministrazioni pubbliche, in particolare l’Agenzia delle Entrate, saranno impegnate nella gestione e verifica delle comunicazioni di cessione del credito. Questo richiede un sistema informativo efficiente e sicuro, garantendo trasparenza e correttezza nelle operazioni. La piattaforma online dedicata sarà fondamentale per monitorare e controllare le cessioni, evitando frodi e abusi.

Punti chiave del provvedimento sul credito d’imposta per chef e cuochi professionisti

Il provvedimento specifica che i cuochi professionisti possono cedere il credito d’imposta riconosciuto dalla legge di bilancio 2021. La cessione deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate tramite un’apposita piattaforma online, e l’accettazione da parte dei cessionari deve avvenire con le stesse modalità.

I beneficiari devono accedere alla “Piattaforma cessione crediti” (qui il rimando al sito dell’Agenzia) sul sito dell’Agenzia delle Entrate per comunicare la cessione del credito. Il cessionario, a sua volta, deve confermare l’accettazione attraverso la stessa piattaforma. Solo dopo questa doppia comunicazione il credito può essere utilizzato in compensazione, indicando nel modello F24 il codice tributo “7053”.

Il trattamento dei dati personali dei beneficiari e dei cessionari è regolato dal Regolamento (UE) 2016/679 e dal Codice in materia di protezione dei dati personali. L’Agenzia delle Entrate e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sono titolari autonomi del trattamento dei dati, ciascuno per le attività di propria competenza.

Esempi concreti sul credito d’imposta per chef e cuochi professionisti

Caso 1: Cuoco professionista dipendente

Mario, un cuoco professionista dipendente in un hotel, ha sostenuto spese per corsi di aggiornamento professionale per un totale di 5.000 euro. Grazie al credito d’imposta del 40%, può ottenere un credito di 2.000 euro. Decide di cedere questo credito alla banca per ottenere liquidità immediata. Utilizza la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate per comunicare la cessione, e la banca conferma l’accettazione. Ora Mario può ricevere i fondi direttamente dalla banca.

Caso 2: Cuoco professionista autonomo

Giulia, una cuoca professionista con partita IVA, ha acquistato nuove attrezzature per 10.000 euro. Ha diritto a un credito d’imposta di 4.000 euro. Giulia sceglie di utilizzare parte del credito per compensare i suoi debiti fiscali e cede il restante a un intermediario finanziario. Comunica la cessione tramite la piattaforma online e l’intermediario accetta. Giulia utilizza parte del credito per pagare le tasse e ottiene liquidità dall’intermediario per finanziare ulteriori investimenti.

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L'autore: Fabrizio Scandaloni

Sono Fabrizio Scandaloni, un giornalista che ha trasformato il gossip in un'arte, con uno sguardo acuto e un'intuizione senza pari nel catturare l'attenzione del pubblico. La mia storia è fatta di retroscena scottanti, esclusive imperdibili e una determinazione implacabile nel portare alla luce la vera essenza del mondo dello spettacolo italiano.
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