Le Sanzioni per l’Invio Tardivo della Fattura Elettronica: tra conferme e novità tecniche

La disciplina delle sanzioni per l’invio tardivo o omesso della fattura elettronica continua ad evolversi, spingendo verso un sistema sempre più orientato alla compliance piuttosto che alla punizione. Vediamo cosa rischia oggi chi invia una fattura fuori tempo massimo e quali sono le novità normative e tecniche più rilevanti.
Inviare una fattura elettronica oltre i termini previsti può comportare conseguenze rilevanti per le aziende, ma il quadro sanzionatorio italiano, alla luce delle più recenti disposizioni, appare oggi più articolato e – in alcuni casi – più indulgente, soprattutto per chi regolarizza spontaneamente la propria posizione. L’adeguamento alle nuove regole richiede un cambio di passo soprattutto in termini tecnologici. Per evitare errori, ritardi o dimenticanze che possono costare caro, diventa fondamentale per le imprese dotarsi di software gestionali aggiornati, capaci di monitorare le scadenze, automatizzare l’invio della fattura elettronica e segnalare eventuali anomalie. Come osservato da InfoCert, azienda leader nel Digital Trust, soluzioni digitali efficaci non solo garantiscono la conformità normativa, ma rappresentano anche un investimento in efficienza operativa e competitività.
Il quadro sanzionatorio
In linea generale, la normativa stabilisce che la fattura elettronica debba essere trasmessa al Sistema di Interscambio (SdI) entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione. Superare tale scadenza significa commettere un’irregolarità. Il quadro di riferimento, regolato dall’art. 6 del D.Lgs. 471/1997, è stato modificato nel tempo con l’introduzione di nuove soglie relative alle sanzioni tributarie. Dal 1° settembre 2024, con l’entrate in vigore del DL n 87/2024, le sanzioni per l’invio tardivo della fattura elettronica sono le seguenti:
- Invio tardivo, omesso o con errori: se la fattura elettronica viene trasmessa oltre i termini stabiliti, la sanzione prevista è pari al 70% dell’IVA relativa all’operazione, con un minimo di 300 euro.
- Violazioni che non incidono sulla liquidazione dell’IVA: nel caso in cui l’irregolarità non abbia influenzato la corretta liquidazione dell’IVA, la sanzione è compresa tra 250 e 2.000 euro.
- Operazioni esenti o non soggette a IVA: si applica una sanzione pari al 5% dei corrispettivi non documentati, con un minimo di 300 euro.
- Violazioni formali: Se l’errore è puramente formale e non incide sulla determinazione dell’imposta o del reddito, non è prevista alcuna sanzione.
Attenzione però: esiste uno strumento valido per ridurre l’impatto delle sanzioni dovute all’invio tardivo della fattura elettronica ed è il ravvedimento operoso (qui i dettagli), che consente di attenuare le sanzioni in base alla tempestività con cui si pone rimedio alle irregolarità.
Invio tardivo della fattura elettronica: le novità tecniche del Codice TD29
Dal 1° aprile 2025, le aziende devono adottare le specifiche tecniche versione 1.10 dell’Agenzia delle Entrate, che introducono il codice TD29. Questo codice consente di regolarizzare fatture non emesse o non ricevute correttamente tramite il Sistema di Interscambio (SdI), permettendo al cessionario o committente di comunicare irregolarità entro 90 giorni dal termine previsto. L’uso del nuovo codice (che sostituisce il TD20) evita sanzioni come il 70% dell’imposta (minimo 250 euro) per operazioni non documentate, ma richiede software gestionali aggiornati al nuovo formato XML. Le aziende devono quindi garantire che i loro sistemi siano compatibili e che il personale sia formato per gestire correttamente il nuovo codice, riducendo il rischio di errori e ritardi.