L’esperto Edoardo Camporese ci racconta, in breve, la storia del gioco d’azzardo in Italia
L’esperto Edoardo Camporese ci racconta, in breve, la storia del gioco d’azzardo in Italia
Che cosa si intende quando si parla di gioco d’azzardo in Italia?
Generalmente si fa riferimento a una serie precisa di attività di intrattenimento come le slot machine, le scommesse sportive e, più in generale, i casinò. La storia di questo settore di intrattenimento nasce molto tempo addietro e ha origini antiche. Per scoprirla è fondamentale addentrarsi in un viaggio nel tempo attraverso le tappe principali che hanno segnato il legame tra italianità e gioco d’azzardo; un legame interessante ma anche molto complesso. Il mio punto di vista è quello di un osservatore e di un appassionato, di un giocatore che ha potuto ricostruire i momenti chiave dell’evoluzione del gioco in Italia, scoprendo fonti storiche, lungo un percorso che porta fino alle funzionalità più innovative e moderne.
Tutto ha inizio con i dadi e gli antichi romani
Quando si pensa al gioco si tende a pensare a un tipo di attività che ha origini piuttosto recenti. Ma questa idea non è corretta. Quali sono le origini del gioco e le prime forme di scommessa?
Il rapporto tra italianità e gioco d’azzardo nasce tantissimi anni fa e le radici sono così profonde che risalgono addirittura all’epoca romana, periodo in cui il gioco faceva già parte della vita quotidiana di tante persone. In quel periodo storico il gioco non era solo intrattenimento, ma era anche un’attività che assumeva significati simbolici, religiosi e addirittura politici. Gli antichi romani erano soliti scommettere sulle corse delle bighe, sugli scontri tra gladiatori e sulle lotte tra animali.
Ma qual è stato il primo vero gioco del periodo?
Il predecessore del moderno gioco d’azzardo è forse una sorpresa: parliamo dei dadi. La diffusione di questo gioco è stata confermata da numerose testimonianze archeologiche; dai manufatti alle incisioni e fino a citazioni in prestigiose opere letterarie. Già a quel tempo i dadi erano considerati come un simbolo addirittura magico che rappresentava perfettamente il concetto di fortuna.
Gioco e religiosità – il ruolo della Chiesa
A partire da un preciso momento storico, la visione del gioco si è modificata radicalmente; ma qual è questo momento?
A seguito della diffusione del cristianesimo, per la prima volta venne condannato il gioco e tutte le forme di attività ludiche che erano legate a scommesse su eventi o azioni. Indulgere nel gioco era considerato un peccato e un’attività dannosa per la società.
Ma che tipo di rapporto esiste oggi tra Chiesa cattolica e gioco d’azzardo?
Questa attività non viene necessariamente considerata del tutto negativa, soprattutto ora che è stata legalizzata, ma permangono controversie a riguardo. Secondo quanto viene insegnato tradizionalmente a livello religioso il gioco è moralmente accettabile quando non compromette la moralità e la situazione finanziaria di una persona, che decide di partecipare liberamente. Il gioco non deve essere usato per finanziare azioni illegali o immorali o se danneggia irreparabilmente la propria situazione monetaria; in questo caso è considerato moralmente inaccettabile poiché produce comportamenti peccaminosi e riduce i mezzi di sostentamento propri e delle persone di cui si è responsabili.
Il gioco moderno si afferma durante il Rinascimento
L’epoca che ha fatto registrare maggiori contraddizioni a riguardo è senz’altro quella del Rinascimento; da un lato si è assistito all’affermazione del pensiero umanista per il controllo razionale delle passioni. Dall’altro, invece, alla diffusione di tarocchi e carte da gioco come nuovi modelli di intrattenimento. Secondo alcune fonti storiche sembra che in Italia le carte da gioco siano giunte nel XIV secolo tramite scambi commerciali con il mondo arabo, e da quel momento si sono diffuse fino a diventare un’icona assoluta del gioco d’azzardo. Si è poi assistito alla proliferazione di mazzi diversi in funzione delle località geografiche: dal napoletano al piacentino fino al fiorentino, con associate nuove regole di gioco e simbologie diverse. L’anno che ha sancito l’affermazione definitiva del gioco sul territorio italiano è quello del 1638, quando è stato fondato il primo casinò in Italia, quello di Venezia lungo il Canal Grande. Si tratta di una data che ha rappresentato un punto di svolta e che ha trasformato, finalmente, il gioco d’azzardo dall’essere una pratica spesso clandestina a diventare un settore riconosciuto di supporto per l’economia e la cultura del nostro paese. Questo è stato solo il primo dei tanti passi che hanno, nel corso del tempo, portato all’esplosione del gambling in Italia per come la conosciamo oggi.
La rivoluzione dell’Ottocento – nascono la roulette e le slot
Con la diffusione di nuove case da gioco a livello europeo nel XIX secolo, la diffusione e la popolarità del gioco ha continuato il suo percorso di crescita. In questo periodo nascono la moderna roulette, grazie al francese François Blanc, e la prima slot machine brevettata nel 1895 dallo statunitense Charles Fey. Nell’Ottocento italiano si registrano forti cambiamenti sociali; per prima cosa nascono le lotterie pubbliche capaci di diventare un vero e proprio strumento di finanziamento per lo Stato. Arriva poi il Lotto Nazionale, un gioco che ancora oggi è radicato nella tradizione italiana ed è considerato un fenomeno popolare tipico della cultura italiana. Aumenta anche il numero delle case da gioco sul territorio, con l’istituzione dei casinò di Sanremo e di Campione d’Italia.
Il Novecento e il boom economico: arriva la legalizzazione
Per gli esperti del gioco il Novecento può essere definito come il periodo della regolamentazione. Tutto ha inizio con il periodo fascista quando viene imposto un controllo più rigido sulle attività ludiche. Ma è nel dopoguerra che il gioco d’azzardo si sviluppa ulteriormente, seguendo l’espansione dell’economia. Viene crato il Totocalcio, con lo scopo di finanziare l’ente CONI, che ha rivoluzionato l’approccio degli italiani alle manifestazioni e agli eventi sportivi su base settimanale.
Il nostro “ieri” – dal gioco regolamento alla digitalizzazione
Quando si parla di legalizzazione, l’argomento non è completo se non si menziona la legalizzazione di:
- Scommesse sportive a quota fissa, introdotta nel 1998 con il Decreto Bersani.
- Apparecchi da intrattenimento con vincite in denaro nel 2000.
- Poker e altri giochi di carte nel 2006.
- Casinò online, roulette, blackjack e VLT tra il 2010 e il 2011.
Per completare il processo di legalizzazione è stato istituito un registro dei concessionari online ADM, che riporta l’elenco degli operatori autorizzati e certificati, oltre ad offrire le normative e le regole che rendono sicuro l’ambiente di gioco e tutelano i giocatori.
La digitalizzazione e l’affermazione di Internet
Grazie a Internet, alla tecnologia e alle innovazioni nel settore si è assistito a un processo di digitalizzazione del gioco d’azzardo e all’introduzione di regolamentazioni a riguardo. Oggi possiamo affidarci ad un sistema di licenze AAMS (oggi ADM) per gli operatori che dimostrano affidabilità e rispetto di tutti i requisiti richiesti per poter offrire servizi di intrattenimento in Italia. Ogni casinò deve rispettare termini precisi e severi, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza, disporre di software RNG (generatore di numeri casuali), limiti di deposito e strumenti di gioco responsabile. Grazie alle normative stabilite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in continuo aggiornamento, oggi l’Italia è uno dei mercati più sicuri d’Europa. Il giocatore moderno è, molto spesso, una persona consapevole che può accedere con facilità al gioco ma conosce anche gli strumenti di prevenzione e di educazione al gioco responsabile che utilizza come tutela personale.
Le nuove sfide del futuro
Oggi il gioco d’azzardo in Italia vive una fase di continua crescita, nonostante l’industria sia costantemente “minacciata” dalla nascita di nuove piattaforme internazionali che accettano giocatori italiani pur non avendo la licenza per operare legalmente in Italia. Garantire la sicurezza e mantenere competitivo il proprio brand sul mercato è l’obiettivo di tutti gli operatori con licenza, che sono sempre alla ricerca di nuovi giochi e innovazioni tecnologiche per attirare l’attenzione anche delle nuove generazioni. Al momento l’Italia ha ancora un ostacolo davanti a sé; aprire le porte ai sistemi blockchain, alle criptovalute e a tutte quelle soluzioni che possono “svecchiare” il mondo del gioco e le sue attività collegate. Il mondo del gioco avrà una missione ancora più importante da portare avanti; promuovere l’adozione di uno stile di gioco cauto e misurato, basato sull’educazione del giocatore e sulla trasparenza delle piattaforme.
Considerazioni finali
Gli italiani sono da sempre appassionati del gioco d’azzardo e desiderosi di farlo attraverso sistemi che siano legalizzati e trasparenti. Ed è proprio su queste piattaforme regolamentate che è oggi possibile trovare un catalogo di giochi davvero ampio; dai dadi (mito degli antichi Romani) alle slot, dalla roulette alle versioni dal vivo dei più famosi giochi di carte. Leggere la storia del gioco e delle scommesse è un’attività davvero interessante per tutti gli appassionati che desiderano scoprire in che modo si sia diffuso questo settore e come il gioco si sia evoluto nel corso di centinaia di anni.
Questo articolo riassume quanto accaduto in passato, illustrando le basi di un’industria che non solo è tra le più popolari al momento, ma che è anche destinata a ridisegnare il futuro grazie alle sue innovazioni tecnologiche e a sistemi sempre più all’avanguardia. Edoardo Camporese è un esperto di iGaming, SEO e traduttore ENG-JAP-ITA. Oltre ad essere laureato in Lingue e letteratura giapponese è uno scommettitore accanito ed ex calciatore che ha sviluppato una passione per il gioco in ogni sua forma. Ha iniziato fornendo pronostici sui match di Serie A ed internazionali fino ad arrivare a gestire un team di redattori come Content Strategy Lead.