La severa lezione delle presidenziali americane

Pubblicato il 13 Giugno 2012 alle 00:23 Autore: Carlandrea Poli

Ecco, fino a quando stava sulle sponde del mare nostrum questo comportamento elettorale legato ad una recessione endemica potevamo stare tranquilli e si poteva scambiare l’instabilità degli elettori con un problema di instabilità politica legata al nostro cattivo parlamentarismo.Ora che anche dallo zio Sam – ben forte del suo presidenzialismo – torna a bussare questa instabilità di nuovo conio dovremmo cominciare a porci degli interrogativi sulla governabilità in tempi di elettorati estremamente mutevoli, perché permanentemente delusi dalle doti taumaturgiche dei governi nel curare la crisi. È vero, nel 1976 e nel 1980 due presidenti eletti vennero sconfitti dai loro competitor, ma né Gerard Ford né Jimmy Carter si lasciarono dietro eguali sconvolgimenti nella composizione del Congresso. Con Obama e i democratici ancor prima, invece, la Camera e il Senato hanno subito dei ribaltamenti netti negli anni 2006-2010: dalle solide maggioranze repubblicane a super maggioranze democratiche e ritorno. Verrebbe da dire: benvenuti sull’ottovolante. La domanda da un milione di dollari è: come si fa a scendere?

L'autore: Carlandrea Poli

Nato a Prato il 27/06/1987 giornalista pubblicista, ha cominciato a collaborare con alcune testate locali della sua città per poi approdare al Tirreno. Appassionato delle molte sfaccettature della politica, ha una predilezione per la comunicazione, l'economia e il diritto. Adora il neomonetarismo, l'antiautoritarismo della scuola di Francoforte e prova a intonare nel tempo libero con scarso successo le canzoni di Elisa Toffoli. Su Twitter è @CarlandreaAdam
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