Esame di maturità, il k.o. del Ministero e il ritardo dell’Italia
“Ecco perché succedono certi spiacevoli inconvenienti che fanno cadere la fiducia dei cittadini sulle tecnologie informatiche e di rete, ovvero la base dell’innovazione e della tanta auspicata competitività” ha concluso Enrico Bettini.
L’associazione A3I da anni predica inascoltata la necessità di regolamentare il settore ICT imponendo, almeno per i lavori pubblici, l’obbligo del rispetto della procedura ingegneristica classica che dà molte più garanzie sul successo del progetto, sulla qualità, sulla sicurezza e sul rispetto della privacy.
Clamoroso è stato il caso del sito italia.it, costato 45 milioni di euro, che ha funzionato per poco giorni, o quello del sistema Sistri, per la tracciabilità dei rifiuti, che avrebbe dovuto essere già in funzione, ma che è stato rinviato al 2013.
Molto eloquente è anche la posizione molto bassa nella graduatoria mondiale ICT che, da anni, il World Economic Forum (WEF) assegna all’Italia: nel 2011 il 42° posto dietro a Tunisia, Sud Africa e India.
di Vito Piepoli