Ritrovati in Bulgaria i resti di san Giovanni Battista. Reliquie o truffa?
A Sveti Ivan sono state trovate una falange (manca), un dente (manca) e parte del cranio (ce l’ho). Era tricipite il Battista! Miracolo della fede, che crede in quel che vuole. E ne ha ben d’onde, per carità. Nello stesso sarcofago, stranamente, sono state ritrovati anche tre ossa di animali (una pecora, una mucca e un cavallo), risultati più vecchi di 400 anni rispetto ai resti umani, datati al carbonio 14 da Thomas Higham, accademico di Oxford, e che risultano appartenuti a un essere umano di sesso maschile, vissuto in Medio Oriente nel I secolo d.C.
“Le ossa di animali sono le più grandi del gruppo: potrebbero essere state messi lì per ‘rimpolpare’ quella che sembrava una collezione di reliquie piuttosto misera“, ipotizza Higham. Andrew Millard, archeologo dell’Università di Durham che non ha partecipato alla ricerca, ribadisce che le prove scientifiche possono solo provare che le ossa appartennero a un uomo vissuto all’epoca e nei luoghi di san Giovanni Battista. Ma niente assicura che chi le portò in Bulgaria le abbia tratte davvero dalla tomba del santo. “Magari le presero da una tomba qualsiasi”.
Le strade romane, che all’epoca servivano ancora l’impero, collegavano Gerusalemme con la Spagna ed erano la principale via di comunicazione per la cultura, le superstizioni, le merci, gli eserciti e le religioni. Se si osserva la predicazione di Saulo, poi Paolo di Tarso, si vede bene come coincise con la presenza di strade. Strade che arrivavano fino ad Apollonia, antica città greca, forse di fondazione fenicia, poi romana e mai conquistata dai barbari, divenne bizantina e fu contesa dai veneziani tanto era prospera. La città, distesa sulla costa del mar Nero, si chiama oggi Sozopol e sta in Bulgaria. Nella sua baia, l’isola di San Giovanni. Crocevia della Storia, delle credenze e dei sotterfugi.
di Kaspar Hauser