Termometro Finanziario: mercati in altalena fra incertezze e speranze

Pubblicato il 25 Giugno 2012 alle 10:55 Autore: Giovanni De Mizio

Mercoledì conosceremo se la fiducia delle imprese italiane continuerà la sua caduta: le aspettative non ritengono
probabili cambiamenti di rotta. Ci sarà anche un’asta di BOT a sei mesi: il rendimento di questi titoli nel corso dell’ultima era stato il 2,104%. Conosceremo inoltre il livello dei prezzi raggiunto in Germania: l’inflazione è un dato di politica macroeconomica molto importante specie in questo Paese, dove l’opinione pubblica chiede costantemente ai propri governanti la stabilità dei prezzi. Nel pomeriggio, occhi puntati sugli ordini di beni durevoli USA: le aspettative sono per un aumento che dovrebbe dare qualche speranza in più alla ripresa economica, finora piuttosto fiacca.

Giovedì la Germania annuncerà il tasso mensile di disoccupazione, che dovrebbe mantenersi a livelli da piena occupazione, ovvero al 6,7%, un livello impensabile in una crisi economica, ma abbastanza giustificata in una crisi da squilibri favorevoli alla Germania come quella corrente. L’Italia renderà noto, invece, l’indice dei prezzi al consumo, previsto stabile. Prevista anche due aste di BTP a 5 anni e soprattutto a 10 anni, che hanno raggiunto nel corso dell’ultima vendita un rendimento del 6,03%. Nel pomeriggio, oltre alle solite richieste di nuovi sussidi di disoccupazione USA (previste stabili a livelli piuttosto bassi), conosceremo il dato del PIL statunitense, che dovrebbe confermarsi in crescita piuttosto modesta.

Venerdì conosceremo l’indice dei prezzi al consumo europeo (stima preliminare), che dovrebbe attestarsi al 2,4%, ovvero sopra la soglia del 2% giudicata come obiettivo per la BCE. Verrà inoltre resa nota la massa monetaria M3, che aiuta a misurare il livello di circolazione del denaro, specie quello fresco, creato dalle banche con prestiti e mutui. Nel pomeriggio da segnalare il dato su reddito e spese statunitensi, che dovrebbero segnalare ancora una volta la fiacchezza della crescita USA e la debolezza della fiducia delle famiglie.