Il monito di Bruxelles: “ristabilite lo stato di diritto”. Ma Bucarest non ci sta
Monitoraggio della corruzione e niente Schengen, la doccia d’umiltà per Ponta e il prezzo per i cittadini
Oggi verrà pubblicato il rapporto periodico UE sulla lotta alla corruzione – parte del monitoraggio post-adesione riservato a Romania e Bulgaria, il “meccanismo di cooperazione e verifica” – e la Commissione ha annunciato che il testo rifletterà “gli sviluppi correnti” nel paese. Lo stesso meccanismo di monitoraggio sarà verosimilmente esteso oltre il suo termine naturale, previsto per quest’anno. (Il Guardian ha fatto trapelare già oggi i contenuti del rapporto)
Nel frattempo, le speranze romene di entrare a far parte dell’area Schengen (la cui frustrazione era già apparsa tramite una strana mossa politica al momento di concedere alla Serbia lo status di paese candidato) sembrano definitivamente tramontate. “Serie violazioni della lettera e dello spirito dei valori dell’Unione potrebbero far sorgere domande circa gli ultimi passi verso la piena integrazione della Romania nell’Unione”, nelle parole del ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle. Per l’inettitudine dei loro politici, troppo impegnati a farsi la guerra per accorgersi di mettere a repentaglio le istituzioni stesse della repubblica, saranno i semplici cittadini romeni a pagare ancora una volta, continuando ad essere fermati al confine per mostrare i documenti ogni volta che prendono un volo per l’ovest o che cercano di attraversare il confine ungherese o slovacco.
di Davide Denti