Praga e Bratislava. Distanze variabili nel ventennale del divorzio di velluto

Pubblicato il 22 Luglio 2012 alle 14:25 Autore: EaST Journal
praga e bratislava

Visione decisamente tranchant ma, come già specificato, mettere bocca dall’esterno in faccende di questo tipo è sempre un azzardo. Limitiamoci così a propendere per la visione maggiormente diffusa tra i cechi di spiccate simpatie comunitarie vale a dire ok, ammettiamo seppure a denti stretti questa tendenza alla grandeur e poca propensione alla condivisione, ma senza generalizzare e demonizzare. E se anche esiste un rapporto scricchiolante con l’Unione Europea, ricordiamo che molto deve essere imputato al presidente della repubblica Klaus, carica non direttamente elettiva e padre nobile di un partito – l’Ods di centrodestra – al momento minoritario rispetto ai socialdemocratici e probabilmente sconfitto alle prossime elezioni. Ricordiamo che non registriamo derive nazionalistiche e la Slovacchia si è sicuramente identificata nel profondo con l’UE ma ha pure continuato a sfornare fenomeni come Ján Slota, pescabili con difficoltà nel panorama politico nostrano.

Un giochetto che potrebbe proseguire all’infinito, consegnandoci teorie in numero uguale agli interpellati lungo l’asse Praga-Bratislava. Magari emblematico della faccenda quanto mi spiegò un giorno un amico ceco riferendosi al collega slovacco (entrambi designer in pausa pranzo su Malostranské náměstí): «macché senso di superiorità e manie di grandezza. Lui per esempio cucina benissimo. Anche se io più leggero. E usa sempre ingredienti naturali. Anche se io li pronuncio meglio.»
Buon ventennale di velluto a tutti.

Da EastJournal

di Gabriele Merlini

L'autore: EaST Journal

East Journal è un progetto di giornalismo partecipativo che nasce dal basso, fatto da giovani e senza fini di lucro. East Journal è una testata registrata presso il Tribunale di Torino, n° 4351/11, del 27 giugno 2011. I contenuti sono condivisi con Termometro Politico grazie alla partnership nata da marzo 2012 tra le due testate giornalistiche. Il nostro obiettivo è quello di raccontare la “nuova” Europa, quella dell’est, che rappresenta il cuore antico del vecchio continente. La cultura e la storia ci insegnano la comune appartenenza. L’europeismo critico è dunque una nostra vocazione. Tra i nostri temi più cari figurano poi la tutela delle minoranze, l’analisi dell’estremismo di destra, la geopolitica energetica, il monitoraggio del crimine organizzato transnazionale.
Tutti gli articoli di EaST Journal →