Romania: Băsescu sopravvive al referendum, ma la maggioranza è un’opinione

Pubblicato il 4 Agosto 2012 alle 10:56 Autore: EaST Journal
basesku

Sono sopravvissuto a un colpo di stato, un voto che ha riguardato più la Romania che la mia persona. Sono disposto ad aprire comunque la porta all’USL, se dimostrerà di aver imparato la lezione che i romeni gli hanno insegnato”, ha commentato Băsescu. Traian Băsescu risorge per l’ennesima volta, come un gatto con sette vite. Nel 2004 aveva concluso il primo turno delle elezioni presidenziali al secondo posto dietro ad Adrian Năstase che, però, non era riuscito a ottenere la maggioranza assoluta: al ballottaggio Băsescu ribaltò il verdetto e divenne presidente per la prima volta. Già nel 2007, durante il suo primo mandato, dovette affrontare un voto di impeachment e ne uscì indenne e rinforzato al punto da aggiudicarsi anche la rielezione due anni più tardi.

Il suo mandato ora dovrebbe durare fino al 2014, ma Băsescu non può permettersi di ignorare il risultato di un referendum che restituisce l’immagine di un paese spaccato in due, come ha – stavolta giustamente – sottolineato Victor Ponta: “Qualsiasi uomo politico che ignori il voto di nove milioni di romeni è distaccato dalla realtà“. Conti alla mano, più del 40% dell’elettorato romeno ha votato in favore della sua sospensione. Sette milioni, non i nove proclamati da Ponta, ma abbastanza per preoccupare il restaurato presidente in vista delle elezioni parlamentari che si terranno quest’autunno. Una nuova resa dei conti?

Da EastJournal

di Damiano Benzoni

L'autore: EaST Journal

East Journal è un progetto di giornalismo partecipativo che nasce dal basso, fatto da giovani e senza fini di lucro. East Journal è una testata registrata presso il Tribunale di Torino, n° 4351/11, del 27 giugno 2011. I contenuti sono condivisi con Termometro Politico grazie alla partnership nata da marzo 2012 tra le due testate giornalistiche. Il nostro obiettivo è quello di raccontare la “nuova” Europa, quella dell’est, che rappresenta il cuore antico del vecchio continente. La cultura e la storia ci insegnano la comune appartenenza. L’europeismo critico è dunque una nostra vocazione. Tra i nostri temi più cari figurano poi la tutela delle minoranze, l’analisi dell’estremismo di destra, la geopolitica energetica, il monitoraggio del crimine organizzato transnazionale.
Tutti gli articoli di EaST Journal →