Le aste dei balneari e il vincolo corporativo del sistema Italia

Pubblicato il 17 Agosto 2012 alle 12:01 Autore: Carlandrea Poli

Il governo in queste ore promette di varare un decreto in coerenza con la direttiva, ma potrebbe tener conto della pressione popolare. Che, incredibilmente, solidarizza con i balneari.

Fuori da ogni calcolo economico. Se pensiamo che gli attuali balneari vivono senza concorrenza, garantendo strutture ricettive peggiori ad un costo più elevato i villeggianti non stanno alimentando con un giusto prezzo un circuito imprenditoriale virtuoso e produttivo, ma è come se pagassero un sussidio per consentire ai gestori di guadagnare nella loro inefficienza.

Appena 4 giorni fa il gesto concreto di vicinanza. In 250 mila da Viareggio a Forte dei Marmi si sono tuffati in acqua per dire no alla Bolkestein. Un rito collettivo in molti casi dettato dal piacere di immergersi nella massa canettiana e perdere qualche freno inibitorio. Ciò non toglie che in un momento cruciale per affermare il principio della concorrenza la società civile italiana prepone una sorta di vincolo corporativo.

Per cui anche se i produttori sono una netta minoranza numerica, la moltitudine di consumatori si sente sulla stessa barca e, forse, pensa un giorno di poter sopravvivere di una forma speciale di protezione dalla tanto funesta competizione.

L'autore: Carlandrea Poli

Nato a Prato il 27/06/1987 giornalista pubblicista, ha cominciato a collaborare con alcune testate locali della sua città per poi approdare al Tirreno. Appassionato delle molte sfaccettature della politica, ha una predilezione per la comunicazione, l'economia e il diritto. Adora il neomonetarismo, l'antiautoritarismo della scuola di Francoforte e prova a intonare nel tempo libero con scarso successo le canzoni di Elisa Toffoli. Su Twitter è @CarlandreaAdam
Tutti gli articoli di Carlandrea Poli →