SLOVENIA: Ricatto alla Croazia sui debiti della Ljubljanska Banka, ma Bruxelles non ci sta
Le relazioni bilaterali avevano già messo i bastoni tra le ruote all’adesione della Croazia all’UE nel 2008, quando Lubiana minacciò di bloccare i negoziati per via del contenzioso sui confini marittimi nel golfo di Pirano – questione che la Croazia si impegnò a risolvere tramite arbitrato internazionale, ma che resta ancora aperta. Ancora, l’anno scorso la Slovenia si era messa in cattiva luce quando gli interessi economici di una azienda slovena di costruzioni avevano spinto il governo di Lubiana a mettere il veto ad ulteriori sanzioni contro la Bielorussia, attirandosi l’ira della Polonia e venendo infine costretta a fare un passo indietro.
C’è da augurarsi che la Croazia abbia appreso la lezione e che non si comporti allo stesso modo una volta fatto il suo ingresso nell’UE. I propositi sembrano buoni: dopo la questione del golfo di Pirano, Zagabria dichiarò solennemente che non avrebbe mescolato questioni bilaterali e multilaterali impedendo l’integrazione degli altri stati balcanici. E ultimamente sembra essere vicina alla soluzione anche la questione croato-bosniaca del corridoio di Neum / ponte di Peseljac, grazie alla mediazione UE.
di Davide Denti