Barack e Mitt, stanotte a Long Island il secondo duello tv (liveblogging)

Pubblicato il 16 Ottobre 2012 alle 23:19 Autore: Daniele Curcio
barack obama

04:12  Romney sembra stranamente in difficoltà sulla domanda. Ma poi si riprende: “questa cosa era successa l’ultima volta nel 1979”. Tenta chiaramente di paragonare Obama alla fallimentare presidenza di Jimmy Carter. E ribatte agli attacchi: “è presidenziale forse andare a fare un fundraiser a Las Vegas dopo un attacco terroristico? non credo proprio”. E cita la crisi in Siria, e la minaccia dell’Iran.

04:08  si parla di Libia. Domanda delicata per Obama. “Perchè è successo?”. Obama loda i diplomatici, forse per evitare la domanda. Ma poi dice: “ho agito, non appena ho saputo”. E spiega come. “Quando qualcuno attacca l’America, li cercheremo, e li puniremo”. Suona come George Bush. Attacca quindi Romney: “perchè ha fatto una conferenza stampa per trarre un vantaggio politico mentre una crisi era in atto? questo non è presidenziale”. Obama ricomincia poi a citare le promesse mantenute, e di nuovo Bin Laden. Cerca evidentemente di deviare dall’argomento. Ma chiude bene chiamando i diplomatici “my folks”.

04:06  bella battua di Obama. Romney gli chiede: “signor Presidente, lei sa dove sono i suoi investimenti, la sua pensione?”. Obama: “non la controllo spesso, non è così sostanziosa come la sua”.

04:04  Romney: “non è vero”. E spiega il perchè.  Attacca quindi Obama: “lei aveva promesso una riforma entro un anno, io e gli ispanici in tutta la nazione vogliono sapere, perchè non lo ha fatto?”.

03:59  Romney: “questa è una nazione di immigrati”. E cita la sua stessa famiglia. Insiste su come voglia garantire visti alle eccellenze straniere che vogliono venire negli Stati Uniti a lavorare. Ma poi attacca: “non voglio garantire però una amnistia a chi entra illegalmente, c’è gente in fila per venire qua legalmente invece, diamo a loro la priorità e garantiamo un futuro ai figli degli immigrati clandestini, anche loro hanno diritto a crearsi una vita in questa grande nazione”. Obama incredibilmente (ironia) lo attacca e cita la controversa legge dell’Arizona, “da lui sostenuta in passato”. Obama: “Romney sostiene anche la auto-deportazione”.

03:58   domanda difficile per Romney: “cosa farebbe per quegli immigrati senza permesso di soggiorno che lavorano onestamente in questo paese?”.

03:57  “Il Presidente è un grande … come dire … oratore, ma ora è tempo di guardare al suo record”.

03:54  Romney, rivolgendosi all’elettore, “so cosa pensi, so come sei stato penalizzato dalle politiche del Presidente Obama, e so che sai che con lui rieletto nulla cambierebbe …”. Bell’approccio dello stile “sento la tua sofferenza”, simile al Clinton del 1992. E cita una serie di promesse che Obama non ha mantenuto. “So che il Presidente ha le migliori intenzioni, ma sono le sue politiche a non funzionare …”. E cita Reagan.

03:52  Obama cita una serie di promesse mantenute, in particolare sulla politica estera. E cita Bin Laden. E poi dice: “quello che non ho ancora fatto, lo farò nel mio prossimo mandato”. E attacca ancora Romney sulle sue “promesse”. E dice: “perchè vuole abolire Obamacare quando ha fatto la stessa cosa in Massachusetts?”.

03:51  un votante afroamericano: “Signor Presidente, ho votato per lei nel 2008 ma ora sono deluso, tutto è molto più caro …”

03:49  Obama: “Romney ha investito in Cina, non gli andrà mai contro se commercia in modo scorretto”. E poi dice: “certo che Roney è diverso da Bush, Bush non ha mai proposto voucher-care, non è mai stato contrario alla riforma sull’immigrazione”. Obama che difende Bush, incredibile !

03:46  Romney: “siamo persone diverse, e sono tempi diversi”. E cita una serie di politiche dove ha idee diverse su Bush. Ed arriva a dare ragione ad Obama quando attaccò Bush sul deficit, “ma perchè allora lui lo ha aumentato?”. Ed infine: “io sono per le piccole imprese, è tempo che il nostro partito smetta di sostenere i grandi gruppi industriali”.

03:45  domanda critica: “Governatore Romney? cosa la rende diverso dall’ex Presidente Bush?”

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L'autore: Daniele Curcio

Studente in Economia e Business Internazionale alla Università Bocconi di Milano, è appassionato di politica Americana sin da giovane. Durante i suoi numerosi viaggi negli Stati Uniti ha avuto modo di approfondire i suoi studi nel settore. Consigliere di Municipio nel Comune di Brescia dal 2008. Caporedattore della sezione Esteri di Termometro Politico, sezione americhe e english version
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