Lo sbarco (di Grillo) in Sicilia raccontato da un siciliano

Pubblicato il 23 Ottobre 2012 alle 17:08 Autore: Andrea Iurato

Insomma, per la Sicilia è giusto trovare ricette nuove, ricette forti e ricette mai provate, ma siamo sicuri che la via maestra sia quella di mandare delle persone senza esperienza a governarci? D’altra parte il divieto di fare più di 2 legislature appare una novità giusta e sacrosanta, tant’è che da qualche tempo rimbalza da partito a partito, da movimento a movimento. Saremo forse arrivati al giorno in cui non vedremo più le stesse facce incartapecorite tra gli scranni del Parlamento? Saremo forse arrivati al punto in cui non potrà più esserci un sedile del Senato prendere la forma della schiena di un senatore? Chissà.

Intanto il tour elettorale del 5 Stelle continua: gazebi vengono issati spesso da giovani che non hanno più voglia e volontà di votare i soliti, da giovani che sono rimasti affascinati da chi, forse finalmente, non parla il politichese ma che dice le cose come stanno, da giovani che sono riusciti a coinvolgere nuovamente gli anziani che,da anni, non si recavano a votare.

Grillo e il suo movimento faranno un exploit anche in Sicilia? E’ molto probabile ma bisogna vedere quanto durerà. Se l’attuale classe politica continuerà a comportarsi come ha fatto finora c’è da scommettere che avremo una folta pattuglia di parlamentari grillini da queste fino alle successive  elezioni.

Intanto gli altri contendenti alla presidenza continuano la loro frenetica campagna elettorale. Gli ultimi giorni sono quelli più importanti: si fanno tour de force per cercare di coprire tutte le città della regione le quali, a causa delle strade siciliane, fanno arrivare i candidati spesso pallidi dal mal d’auto. Si cercano di convincere gli indecisi, tanti, si cerca di convincere i delusi, ancor di più, ad andare a votare, si cerca di spiegare in modo più convincente possibile il proprio programma e la bontà della propria squadra di governo. L’astensione continua a restare altissima: si parla di punte del 30, 35%, in riduzione rispetto al 40% di qualche settimana fa, ma sempre altissima in una regione che ha avuto, da sempre, una delle soglie più alte di votanti.

Intanto per la Sicilia è arrivata un’ottima notizia dal Ministro dell’Interno Cancellieri: in queste elezioni non v’è stata infiltrazione mafiosa. Sembra una cosa scontata ma già da sola questa frase fa capire che, forse, ci troviamo ad una svolta anche per la Sicilia la quale, stanca di essere reputata la regione palla al piede d’Italia, cercherà di riprendersi di diritto il posto che le spetta, magari con un moto d’orgoglio che la porti a scegliere il candidato migliore per se stessa.