11 film presidenziali

Pubblicato il 1 Novembre 2012 alle 16:14 Autore: L Undici
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The dead zone - david cronenberg

Vatti a fidare di un “presidente operaio”

La zona morta (The dead zone)

di David Cronenberg, USA, 1983. Con Christopher Walken, Brooke Adams, Martin Sheen

“Cosa farebbe, se avesse l’opportunità di tornare indietro nel tempo e uccidere Hitler?”

Un uomo si sveglia dal coma dopo cinque anni ed oltre ad avere il volto e l’andatura sofferenti di uno straordinario Christopher Walken ha il potere di vedere il futuro delle persone. Più che un dono questo è vissuto come una maledizione che il protagonista cerca di indirizzare a fin di bene. Ma che succede se stringendo la mano al candidato presidente che promette pace e benessere, dispensa sorrisi rassicuranti ed è sostenuto dalla ragazza di cui sei innamorato? Cronenberg è uno dei migliori registi in circolazione e non è che vada molto per il sottile. Ma con questo film tratto da un romanzo di Stephen King riesce a trasmettere la sofferenza di un uomo e la falsità di una campagna elettorale anche senza ricorrere a mutazioni e corpi dilaniati. Spesso è meglio fidarsi del paranormale che delle promesse di un candidato.

Da vedere risvegliandosi da uno stato comatoso sul proprio divano

Kevin-Costner-in-JFK

Chi? come? ma soprattutto perché cazzo?

JFK – Un caso ancora aperto (JFK)

di Oliver Stone, 1991, con Kevin Costner, Tommy Lee Jones, Gary Oldman

“Questa è la vera domanda: perché? Il come e il chi sono solo diversivi per il pubblico.”

La morte del Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy il 22 novembre del 1963 a Dallas è una pietra miliare della storia americana, una ferita forse non ancora sanata. Chi lo uccise? Perché? JFK fu vittima di un pazzo o di un complotto che coinvolgeva la CIA, l’industria bellica, addirittura il Vice presidente Lyndon Johnson? Stone impacchetta un film di tre ore (attenzione: mica docufiction, una roba in grande, fatta benone) in cui sposa l’idea del complotto. Protagonista (a parte il defunto JFK, ça va sans dire) è Jim Garrison (Kevin Costner), procuratore distrettuale di New Orleans, il quale – distante dalle conclusioni della Commissione d’indagine Warren, che aveva ritenuto Lee Oswald l’unico responsabile del delitto – nel 1967 accusò l’uomo d’affari Clay Shaw di avere cospirato con Oswald e altri per uccidere Kennedy. Durante il processo (ritratto nel film), Garrison si impegnò a smontare la tesi della Commissione Warren, mostrandone le contraddizioni, e a ricostruire i rapporti di Clay Shaw con la CIA. La giuria impiegò meno di un’ora a dichiarare Shaw non colpevole del reato di cospirazione; testimonianze dirette (mai “prodotte”, però) affermano che diversi membri di quella giuria affermarono poi che Garrison non aveva provato che Clay vi avesse partecipato, ma aveva in effetti dimostrato l’esistenza di un complotto per uccidere il presidente Kennedy. Maestoso stuolo di interpreti, ricostruzione maniacale: il solito filmone di Oliver Stone.

Da vedere insieme a qualche sagoma cartonata rubata nei set televisivi di Carlo Lucarelli.

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L'autore: L Undici

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