Too close to call? Obama e Romney fino all’ultimo voto

Pubblicato il 5 Novembre 2012 alle 15:14 Autore: Carlandrea Poli
obama e romney

Il pericolo stallo è così alto che gli analisti più accreditati quasi alzano bandiera bianca. Illuminante, per due ragioni la proiezione di stamane del politologo Larry Sabato: “We believe the three closest states are Virginia, Colorado and New Hampshire; in reality, all three are toss-ups, but because we feel obligated to pick every state, we’re splitting these 26 combined electoral votes right down the middle — 13 for Obama (nine from Colorado and four from New Hampshire) and 13 for Romney from Virginia. It’s not very scientific, but in these three states the polling averages and our sources aren’t giving us enough to work with”. Se anche l’oracolo americano depone si sente disarmato c’è di che dubitare sull’esito di queste elezioni.

Larry Sabato, però, si espone anche con una previsione senza toss-up e scommette – nel verso senso della parola – su una vittoria del presidente per 290 voti elettorali a 248, con equilibri inalterati al Congresso dove i democratici resterebbero solida maggioranza al Senato e i repubblicani si confermerebbero alla Camera dei Rappresentanti. Tutto ciò mentre i sondaggi a livello nazionale danno perfetta parità fra i due candidati nel voto popolare. Rasmussen dà in vantaggio Romney del’1%, laddove WsJ vede avanti di un punto percentuale Obama. Mentre Politico e Cnn con due differenti rilevamenti parlano proprio di parità.

L’ultima proiezione di Larry Sabato sul voto di martedì

Questa discrepanza fra leggero vantaggio di Obama negli stati chiave e parità nel voto popolare non è sfuggito a giornalisti e sondaggisti, specialmente di area repubblicana. “Come fa Obama ad essere 3 punti sopra in Ohio e pari a livello nazionale?” è la domanda che si rincorre nei programmi d’approfondimento. O i sondaggi nazionali sono sbagliati – e allora il presidente ha un vantaggio di alcuni punti – oppure qualcosa nei rilevamenti locali non quadra. Ed ecco che nelle ultime ore un sondaggio in Pennsylvania sembra intenzionato a scombinare ancor di più le carte: parità dopo anni di dominio democrat. In quest’ultimo Stato ad essere decisiva sarà l’affluenza a Philadelphia, la città che da sola dà maggioranze così rotonde ai liberal da ribaltare i rapporti di forza nelle altre contee più affini ai repubblicani.

David Axelrod, grande stratega di Obama ha ostentato sicurezza sulla tenuta elettorale da queste parti ma è indicativo che negli ultimi giorni il presidente abbia mandato a fare campagna Bill Clinton e Romney l’abbia toccato nel suo ultimo rally elettorale.

 

L'autore: Carlandrea Poli

Nato a Prato il 27/06/1987 giornalista pubblicista, ha cominciato a collaborare con alcune testate locali della sua città per poi approdare al Tirreno. Appassionato delle molte sfaccettature della politica, ha una predilezione per la comunicazione, l'economia e il diritto. Adora il neomonetarismo, l'antiautoritarismo della scuola di Francoforte e prova a intonare nel tempo libero con scarso successo le canzoni di Elisa Toffoli. Su Twitter è @CarlandreaAdam
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