Piemonte: i tempi si allungano, ma il voto è un’ipotesi concreta

Pubblicato il 16 Luglio 2010 alle 16:26 Autore: Andrea Carapellucci

Nella maggior parte dei casi, chi vota per una lista omette di contrassegnare anche il nome del candidato presidente, per evidenti ragioni di praticità: il voto viene infatti automaticamente attribuito anche a quest’ultimo. In questo caso, però, dovendo essere cancellati tutti i voti conseguiti dalla lista, i giudici hanno ritenuto che – nelle relative schede elettorali – solo le preferenze espresse per Roberto Cota (la “seconda” croce) potranno considerarsi valide. Non è dato sapere, infatti, per quale candidato presidente avrebbero votato gli elettori della lista eliminata non trovandola sulla scheda al momento del voto.

 

Anche questa valutazione, duramente contestata dai legali delle controparti, sarà sottoposta al Consiglio di Stato in sede di appello.

 

Cosa possono aspettarsi, dunque, i piemontesi?

 

Innanzitutto, una nuova commissione elettorale sarà riunita per effettuare il riconteggio parziale dei voti. All’esito della verifica, nell’udienza fissata per i primi di ottobre, il T.A.R. deciderà sulle conseguenze definitive della cancellazione delle due liste (accando a quella di Scanderebech è stata estromessa, infatti, per ragioni diverse, anche quella denominata “Consumatori”). Se i voti rimanenti a favore di Roberto Cota saranno comunque la maggioranza, sarà confermato l’esito attuale del voto. In caso contrario, le possibilità sono due. I giudici potrebbero annullare l’intera consultazione, come già accaduto in un precedente caso nel Molise, oppure attribuire la vittoria a Mercedes Bresso, modificando di conseguenza la composizione del Consiglio regionale per l’attribuzione del premio di maggioranza al centrosinistra. In entrambe le ipotesi è scontato il ricorso al Consiglio di Stato, che si pronuncerà presumibilmente nel giro di qualche mese.

 

Qualunque sia l’esito del riconteggio, resteranno comunque da decidere l’esito del ricorso contro la lista di Michele Giovine (dopo l’esperimento della querela di falso), nonché quello del già preannunciato appello al Consiglio di Stato contro l’esclusione della stessa lista Scanderebech. È infatti possibile che la decisione della scorsa notte venga ribaltata in appello, in modo del tutto indipendente dall’esito del riconteggio: i giudici di Palazzo Spada dovranno infatti confermare o modificare la decisione del T.A.R. Piemonte sull’ammissione della lista. Ancora, è possibile che venga proposto appello avverso il rigetto del ricorso proposto contro i  “Verdi verdi”: i ricorrenti potrebbero infatti non accontentarsi di aver ottenuto una vittoria parziale, ma rimettere al Consiglio di Stato anche la decisione sull’ammissione della lista la cui validità è stata per ora confermata.

(per continuare la lettura cliccare su “3”)

L'autore: Andrea Carapellucci

Analista giuridico di TP, si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Torino ed è dottorando in Diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Milano.
Tutti gli articoli di Andrea Carapellucci →