L’Udc tra autonomia e alleanze

Pubblicato il 13 Ottobre 2010 alle 16:33 Autore: Eugenio Angelillo
Politica italiana, Casini Evaporato il nostro terzo polo
Ma è al Sud che l’UDC presenta il risultato migliore, come riportato nella tabella 5:

Infatti, pur in presenza numerose liste civiche e di liste “presidenziali”, l’UDC in pratica conferma in termini assoluti i voti ottenuti alle politiche e alle europee anche in presenza di un leggero aumento della partecipazione al voto rispetto alle Europee.
 
Centrodestra o Centrosinistra?
L’analisi piu’ interessante è però, a parere di chi scrive, quella dell’andamento del partito di Casini rispetto alla scelta delle alleanze.
 
In Tabella 6 sono riportati i risultati dell’UDC nelle 3 regioni dove si è alleato con il centrodestra:

 

L’UDC aumenta in voti assoluti e percentuale, sia rispetto alle Politiche che alle Europee, nonostante che vi sia addirittura un aumento di oltre 100mila votanti tra le Europee e le regionali.

Va meno bene all’UDC quando si presenta da solo, come riportato nella Tabella 7:

In questo gruppo di regioni, che rappresentano la metà di quelle andate al voto, l’UDC subisce un forte arretramento in termini di voti assoluti, ancorché in misura minore rispetto alle percentuali, visto il deciso calo di affluenza, dai 2 ai 3 milioni di elettori in meno alle Regionali. Peraltro questo calo può essere parzialmente addotto anche al fatto che l’UDC non abbia avuto, in nessuna di queste regioni reali chanche di vittoria. Riepilogando l’UDC perde in queste regioni circa 300mila voti e in percentuale cala dal 4,99% delle politiche e dal 5,67% delle Europee al 4,08% delle Regionali.
 
Ma il vero tracollo l’UDC lo registra laddove si allea con il centrosinistra, come ben evidenziato dalla Tabella 8:

Il partito di Casini perde 100mila voti, quasi il 40% del risultato elettorale in termini assoluti ottenuto nelle precedenti tornate, con un calo percentuale di più di 3 punti rispetto alle Europee.
 
Conclusioni
A parere dello scrivente la distribuzione dei risultati elettorali segnala diverse criticità per il partito di Casini. In primo luogo una scarsa tenuta nel Nord Italia, in secondo luogo la difficoltà dell’UDC a mantenere un profilo autonomo dal centrodestra. Sebbene Casini infatti predichi l’esistenza di un Terzo Polo, i suoi elettori potenziali identificano l’UDC come un partito di centrodestra, premiandolo abbondantemente quando esso si schiera in alleanza con il PDL, votandolo a fatica quando fa scelte autonome e penalizzandolo fortemente quando si allea con il centrosinistra. In breve, nonostante quanto predichi la classe dirigente centrista, l’elettorato continua a muoversi in uno schema bipolare.
 
Questo fattore, a mio parere, deve essere ben chiaro qualora si immagini una alleanza “costituzionale” tra centrosinistra e un possibile terzo polo tra FLI e UDC: i voti che sulla carta dei sondaggi vengono assegnati al terzo polo autonomo devono essere alleggeriti di un buon 40% se si pensa di includerli concretamente in tale alleanza.
(Blog dell’autore: il Metapapero)

L'autore: Eugenio Angelillo