Le primarie di Bologna

Pubblicato il 24 Gennaio 2011 alle 00:36 Autore: Davide Policastro
bologna, sondaggi elettorali

Prima analisi del risultato di Bologna: anticipato dai nostri exit poll, anche se con qualche imperfezione. Ecco perché

Le primarie del centrosinistra per il sindaco di Bologna si sono chiuse con una schiacciante vittoria di Virginio Merola, il candidato del Partito Democratico, su Amelia Frascaroli – appoggiata da Sinistra e Libertà, Vendola, ma anche da Flavia Prodi – e sull’outsider Benedetto Zacchiroli.

Merola 58,3%, Frascaroli 36,0%, Zacchiroli 5,7%. I dati rispecchiano la tendenza evidenziata dagli exit poll diffusi da Termometro Politico alla chiusura delle urne, anche se con un margine maggiore a favore di Merola. Perché questa discrepanza, a differenza del risultato molto più accurato ottenuto a Milano? Ecco qualche possibile chiave di interpretazione:

  • L’affluenza. E’ stata molto maggiore del previsto (gli organizzatori si aspettavano 15 mila partecipanti, alla fine sono stati 28.400); benché fossimo riusciti a stimarla correttamente già nel pomeriggio (la nostra proiezione era 28-29.000 elettori), non avevamo predisposto materiale sufficiente per fare fronte a una partecipazione così massiccia. In tre seggi, le schede per l’exit poll sono terminate prima della conclusione delle votazioni e non ci è stato possibile porre riparo all’imprevisto.
  • Il campione di seggi individuato è risultato invece corretto, tanto da discostarsi di appena l’1% nei valori medi dei candidati (Merola 57%, Frascaroli 37%, Zacchiroli 6%); le 17 postazioni dislocate in tutti i quartieri della città, dunque, sono state selezionate in modo adeguato, pur in assenza di un dato storico visto che i seggi erano in gran parte di nuova istituzione. Il metodo è stato analogo a quello adottato per le primarie di Milano.
  • Un bias nel tasso di risposta all’intervista, in particolare in mattinata, quando i votanti erano soprattutto anziani: è probabile che, in particolare in alcuni seggi, una quota di elettori si sia rifiutata di ripetere il voto, e che tra questi soggetti ci fosse una forte prevalenza di Merola. Questo elemento ci fa ritenere che, rispetto al voto di Milano che era caratterizzato soprattutto da una scelta d’opinione, a Bologna ci fossero schemi di voto più legati all’appartenenza e alla strutturazione partitica, e che abbiamo colpevolmente sottovalutato.
  • I tempi molto stretti per la conduzione dell’indagine, quasi interamente pianificata e preparata tra giovedì e sabato: qualche giorno in più avrebbe permesso di istruire meglio i rilevatori e esaminare più correttamente alcuni profili di errore che sono stati invece sottostimati.
  • La tendenza. L’evoluzione del voto è stata singolarmente ondivaga, se paragonata a rilevazioni dello stesso tipo: in mattinata Merola risultava intorno al 70%, ma è poi sceso gradualmente al 60%, poi al 56% e infine intorno al 52% nel dato finale della serata. Verosimilmente, c’è stata una sopravvalutazione del voto del pomeriggio e della sera, che ha finito col premiare la Frascaroli a danno di Merola.

 

 

bologna

Questa combinazione ci ha impedito di stimare con maggiore precisione il risultato finale, pur individuando con grande precisione l’affluenza finale e il candidato vincente già nelle prime ore della giornata.

 

 

 

L'autore: Davide Policastro

Bolognese, classe 1983, ha studiato da informatico e poi da storico (la sua tesi di laurea è sull'istituto referendario in Italia). Oltre alla politica segue appassionatamente Scarlett Johansson, il progressive rock e la sua squadra del cuore, il Manchester United.
Tutti gli articoli di Davide Policastro →