I perché del voto alla Fiat

Pubblicato il 25 Gennaio 2011 alle 12:21 Autore: Redazione
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GLI SCAMBI DEL FUTURO

In che misura sarà possibile per l’amministratore delegato e i sindacati che hanno sottoscritto gli accordi guadagnare fiducia tra i lavoratori depoliticizzando il confronto? Il questionario ha chiesto se per il futuro si ritenesse più importante migliorare le condizioni di lavoro o aumentare lo stipendio. La maggioranza propende per le condizioni di lavoro, ma anche il salario conta, soprattutto per chi ha meno di dodici anni di anzianità aziendale (il 10 per cento di lavoratori che sono da meno tempo dipendenti della Fiat), ha mogli che non lavorano o hanno lavori precari. Forse questo è il terreno principale su cui cercare di recuperare il consenso perduto.

UNA STRATEGIA SBAGLIATA

Conclusione: la strategia “prendere o lasciare” di Marchionne si sta dimostrando inadeguata. La Fiat ha ottenuto la firma del contratto come voleva, ma al costo di alienarsi il consenso di una larga parte dei lavoratori. In un paese come il nostro, con un sistema giudiziario inefficiente e una normativa in materia di lavoro molto complicata, affidarsi solo alle norme contrattuali è molto rischioso. Al tempo stesso, la Fiom ha avuto buon gioco a politicizzare il confronto in un ambiente già fortemente ideologizzato. Il voto ha così acquisito un significato molto diverso da un pronunciamento sui contenuti specifici dell’accordo.

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Confini più netti fra contrattazione e politica possono aiutare una ricomposizione di questi conflitti. Un approccio meno intransigente da parte della Fiat anche. Un altro terreno su cui cercare il consenso potrà essere quello dei salari, ma un puro scambio più salari-condizioni più dure potrebbe non funzionare. È necessario ritrovare il filo del dialogo. Il muro contro muro su questioni ideologiche fa passare in secondo piano le questioni su cui si gioca questa importante partita. Solo la ripresa del dialogo e la creazione di maggior consenso attorno al progetto Fabbrica Italia possono garantire la governabilità degli impianti, e attraverso questa, la crescita della produttività che possa assicurare lavoro e diritti.

 


L’articolo è stato pubblicato da Lavoce.info e si basa sulla ricerca curata da Umberto Marengo e Lorenzo Pregliasco per Termometro Politico. Cliccando qui è possibile scaricare il file pdf con la nota metodologica e il questionario.

L'autore: Redazione

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