D’Alema e il conflitto d’interessi

Pubblicato il 28 Maggio 2009 alle 00:13 Autore: Redazione
Massimo D'Alema

Se volete continuare a svolgere la professione di assessore, dovrete liberarvi dalla vostra partecipazione nell’azienda che produce automobili: un garante apposito controllerà che non abbiate più interessi diretti cosicchè possiate essere il più possibile neutrali nelle vostre decisioni pubbliche.

D’Alema afferma che non importa quale legge si approvi, l’imprenditore di turno troverebbe un modo per concedere le proprie azioni a persone di sua fiducia (nel caso specifico di Berlusconi, anche ai figli) e quindi i suoi interessi personali rimarrebbero intaccati.

Nel diritto inglese si afferma che:

E’ previsto l’obbligo per i settlor di comuncare i dati relativi ai redditi ed alle attività patrimoniali; un apposito ufficio etico verifica le dichiarazioni stesse e decide circa i possibili rimedi. Altre soluzioni sono l’astensione; o la ricusazione, dell’interessato ovvero la dismissione delle attività economiche incompatibili.

Il Blind Trust è una forma di legislazione (vi sono altri trust) che appositamente tenta di evitare i conflitti d’interesse. Specificamente si legge che

“A blind trust is a trust in which the beneficiaries are unaware of the trust’s specific assets, and in which a fiduciary third party has discretion over all management of the trust assets. For example, politicians may use a blind trust to hold their assets while they’re in office to avoid conflict of interest accusations.
Blind trusts are set up with the politician as both grantor and beneficiary, and a trust company as trustee. The trust company holds stocks, bonds, real estate, and other income-generating property in trust for the politician-beneficiary, but the politician lacks knowledge of what stocks or bonds or real estate or other investments are in the trust. In this manner, the politician is immune to accusations of enacting legislation for his/her own gain.”

Quindi, ne conegue per logica che:

1. I beneficiari del trust debbano essere all’oscuro delle specifiche finanziarie del trust. Ovvio, altrimenti l’individuo si comporterebbe come afferma D’Alema, ovvero consegnerebbe il proprio pacchetto d’azioni a familiari o conoscenti. Ecco perchè si chiama BLIND (cieco) trust. Mai termine fu più appropriato.

2. Un elemento terzo si occupa, a propria discrezione, di gestire il trust.

3. Il politico di turno non possiede alcuna diretta conoscenza su come le proprie azioni vengano gestite nel trust in questione.

Articolo 21 dedica un ampio approfondimento sul caso del conflitto d’interessi in Europa e negli USA: negli USA, si legge

  1. La legislazione statunitense sul conflitto di interessi assoggetta tutti coloro che esercitano funzioni pubbliche, nel legislativo, nel giudiziario e nell’esecutivo.
  2. Obbligo generale è la pubblicizzazione delle risorse economiche dell’interessato, del coniuge convivente e dei figli a carico (disclosure).
  3. L’amministratore fiduciario, innanzitutto, va scelto tra soggetti appartenenti a determinate categorie (procuratore, commercialista, broker etc.) e deve rispondere a requisiti di indipendenza dall’interessato.
  4. Quest’ultimo, poi, non dovrà ricevere alcuna notizia riguardo all’attività dei propri affari se non il minimo indispensabile per riempire la dichiarazione dei redditi. Anzi, per legge, dovrà fare di tutto per non riceverne.
  5. Il fiduciario ha la massima libertà nell’amministrazione del patrimonio, può addirittura dismettere l’attività e prendere decisioni su eventuali reinvestimenti.
  6. Un punto cruciale, comunque, è che la scelta del trust e del fiduciario spetta all’interessato. Un ufficio per la supervisione deontologica ha poi il compito di approvare tale scelta in base alle regole di indipendenza e di professionalità richieste.

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