Il Giurì blocca lo spot del Forum Nucleare

Pubblicato il 25 Febbraio 2011 alle 06:21 Autore: Matteo Patané

L’articolo 46 recita invece:

Art. 46 – Appelli al pubblico
È soggetto alle norme del presente Codice qualunque messaggio volto a sensibilizzare il pubblico su temi di interesse sociale, anche specifici, o che sollecita, direttamente o indirettamente, il volontario apporto di contribuzioni di qualsiasi natura, finalizzate al raggiungimento di obiettivi di carattere sociale.
Tali messaggi devono riportare l’identità dell’autore e del beneficiario della richiesta, nonché l’obiettivo sociale che si intende raggiungere.
I promotori di detti messaggi possono esprimere liberamente le proprie opinioni sul tema trattato, ma deve risultare chiaramente che trattasi di opinioni dei medesimi promotori e non di fatti accertati.
Per contro i messaggi non devono:
1. sfruttare indebitamente la miseria umana nuocendo alla dignità della persona, né ricorrere a richiami scioccanti tali da ingenerare ingiustificatamente allarmismi, sentimenti di paura o di grave turbamento;
2. colpevolizzare o addossare responsabilità a coloro che non intendano aderire all’appello;
3. presentare in modo esagerato il grado o la natura del problema sociale per il quale l’appello viene rivolto;
4. sovrastimare lo specifico o potenziale valore del contributo all’iniziativa;
5. sollecitare i minori ad offerte di denaro.
Le presenti disposizioni si applicano anche alla comunicazione commerciale che contenga riferimenti a cause sociali.

Lo spot, questo è il messaggio che passa dalla valutazione del Giurì, è ingannevole.
Ed è ingannevole, visti gli articoli citati, perché induce in errore l’ascoltatore, possiamo presumere omissioni, ambiguità ed esagerazioni nella presentazione delle posizioni in campo. In particolare, dalle analisi del messaggio pubblicitario presenti in rete, i punti incriminati paiono essere:

  • Tali messaggi devono riportare l’identità dell’autore e del beneficiario della richiesta, nonché l’obiettivo sociale che si intende raggiungere.
  • I promotori di detti messaggi possono esprimere liberamente le proprie opinioni sul tema trattato, ma deve risultare chiaramente che trattasi di opinioni dei medesimi promotori e non di fatti accertati.

Se dallo spot emerge ad esempio il Forum Nucleare Italiano come autore e destinatario del messaggio, la conoscenza degli sponsor del forum stesso ne cambia in maniera radicale la percezione. Inoltre molte delle frasi che accompagnano le mosse, e che rappresentano le posizioni dei contendenti, vengono proposte in modo da apparire come domande e risposte di un dialogo invece che semplici opinioni a confronto, suscitando l’impressione fasulla che il nuclearista risponda ai dubbi dello scettico. Il Forum Nucleare Italiano ha così commentato la notizia:

Il Forum Nucleare Italiano, riservandosi ogni più approfondita valutazione, informa che il suo spot televisivo è stato giudicato dal Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria corretto ma non conforme all’art. 2 nella parte in cui il messaggio “non comunica al telespettatore gli obiettivi sociali che l’associazione inserzionista intende raggiungere”. Il Forum ribadisce che l’obiettivo della campagna di comunicazione, di cui lo spot fa parte, è quello di contribuire alla ripresa del dibattito sul nucleare in Italia dopo decenni di silenzio e fornire argomentazioni che possono aiutare tutti ad acquisire una posizione più consapevole, sia essa “pro” o “contro”, su questo importante tema. Per questo è stata utilizzata come idea base una partita a scacchi: una modalità semplice e comprensibile da tutti per rappresentare due diverse visioni che si affrontano, una favorevole al nucleare e l’altra contraria. Ogni pedina mossa sullo scacchiere corrisponde a un pensiero sul nucleare. Bianchi e neri, favorevoli e contrari si affrontano con legittimi interrogativi. Alla fine si scopre che il giocatore sta giocando una partita contro se stesso e i propri dubbi. Il concetto portante era quindi richiamare l’attenzione sul fatto che l’unico modo per dissipare i dubbi è quello di farsi un’opinione fondata su basi solide e informate. Il Forum rileva che, nel rispetto dell’autonomia decisionale del Giurì, il Jury d’Ethique Publicitaire di Bruxelles aveva invece giudicato corretto lo spot diffuso dal Forum nucleare belga, che è esattamente analogo a quello trasmesso in Italia, con la stessa struttura anche se attraverso un’idea creativa diversa. Anche lo spot belga si articolava con l’esposizione dubitativa delle ragioni pro e contro l’energia nucleare e rinviava al suo sito Internet nella schermata finale.

 

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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