Il Natale povero del cinema

Pubblicato il 18 Gennaio 2013 alle 18:47 Autore: L Undici

Il blockbuster di fine 2012 era “Lo Hobbit” il film che Peter Jackson ha tratto dalla saga di Tolkien. Dopo il successo di “Il Signore degli Anelli”, una trilogia da oltre 20 milioni a film ,ci si aspettava almeno altrettanto. Il film è andato benino incassando 15 milioni. Non è un trionfo ma evitare il disastro è già un buon risultato.

Anche i cartoni animati, genere per tradizione assai remunerativo in questo periodo, sono andati malino. Ed è un peccato perché l’offerta era davvero ottima. “Ralph spacca tutto” (Disney) e “Le 5 leggende” (Dreamworks) e il meraviglioso cartone “vintage” francese “Ernest e Celestine” (sceneggiato da Daniel Pennac) erano decisamente migliori di quanto aveva offerto il Natale 2011 con “Il gatto con gli stivali” (che aveva fatto il botto) o “Il figlio di Babbo Natale”. Il guaio per loro è stato che sono arrivati al termine di una stagione autunnale in cui l’offerta di cartoni animati era stata fin troppo ricca, da “Madagascar 3” a “L’era glaciale 4”, da “The Brave – Ribelle” a “Paranorman”, da “Motel Transilvania” a “Gladiatori a Roma” a altri ancora le famiglie sono arrivate a Natale con il portafoglio e la voglia di cinema già spremuti e quindi non hanno ripagato i film proposti per le feste con l’affluenza che meritavano.

Il resto come al solito ha raccolto le briciole: “Moonrise Kingdom” di Wes Anderson e “La parte degli Angeli” di Ken Loach hanno incassato più o meno quello che ci si aspettava fermandosi circa a un milione di Euro e “Love is all you need” di Susan Bier era una commedia debole e  senza star che potevano attirare il grosso pubblico italiano.

In questo panorama chi è andato anche oltre le aspettative sono stati il film di Robert Redford “La regola del silenzio – The Company You Keep” (quasi 3 milioni incassati”), “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore  (uscito l’1 gennaio è già arrivato a 3 milioni di incasso) e, soprattutto, “Vita di che con oltre 6 milioni e la più alta media spettatori per sala è davvero la sorpresa più lieta di questo magro Natale. Questi film hanno dimostrato che nonostante tutto il cinema di qualità ha ancora un pubblico. (Leggi la nostra recensione)

Alla luce di questi dati esperti e critici si sono cimentati in analisi più o meno approfondite e più o meno parziali.

Sicuramente la crisi economica generale ha influito sul pubblico. Il cinema all’inizio della crisi tra il 2008 e il 2010 ha avuto un andamento anticiclico in quanto divertimento meno costoso di altri ma ormai il biglietto costa sempre di più e i portafogli sono più leggeri: 8,50 € per uno spettacolo che diventano una trentina di euro per una famiglia sono tanti in questo periodo.

(per continuare la lettura cliccare su “3”)

L'autore: L Undici

L'Undici: rivista libera ed indipendente; pubblica articoli originali senza obbedire ad alcuna logica economica, disegno politico o urgenza di attualità. L’Undici propone la massima chiarezza senza perdere la minima complessità.
Tutti gli articoli di L Undici →