Il Natale povero del cinema

Pubblicato il 18 Gennaio 2013 alle 18:47 Autore: L Undici

Auspicare il ritorno del cinepanettone con Boldi e De Sica è anacronistico: il filone era esaurito da un pezzo,  i due sono francamente troppo vecchi per continuare a riproporre le solite gag sessuali e scatologiche e in realtà sono ormai diversi anni che i Vanzina non sfornano un vero successo. Anche il loro ultimo “Mai Stati Uniti” in sala dal 3 gennaio si è accontentato di uscire quando i film natalizi avevano esaurito la loro spinta ed ha avuto successo solo se si confrontano gli incassi con le scarse aspettative della vigilia.

Quest’anno l’offerta di film era forse più povera ma non certo peggiore di quella degli altri anni e non si può sempre sperare nell’asso piglia tutto che risolleva le sorti del mercato. Tanto meno alla vigilia di un 2013 in cui non sono previsti blockbuster dall’incasso stratosferico visto che i brand sicuri di vari Batman, Spiderman, Avengers, Transformers, Twilight, Harry Potter etc.  hanno già dato.

Il fatto che negli Stati Uniti e nel resto d’Europa il mercato regga meglio e in alcuni casi sia in crescita (come negli Stati Uniti ad esempio) ci pone davanti al fatto che in Italia la situazione è peggiore che altrove e che dovrebbe essere affrontata con decisione.

Nascondersi dietro al fatto che “la pirateria uccide il cinema” è appunto un nascondersi. Probabilmente la pirateria ha già ucciso Blockbuster e i videonoleggi ma chi andava al cinema continua ad andarci e se ci va di meno non è certo perché scarica qualche film da internet. La cosa su cui bisognerebbe insistere per arginare il fenomeno sarebbe programmare le uscite in contemporanea col mercato americano perché più si aspetta più diventa facile reperire i film online.

La distribuzione dei film avrebbe bisogno di essere meglio razionalizzata cercando di non accumulare titoli che si rivolgono allo stesso pubblico nello stesso periodo. Tra novembre e dicembre sono stati distribuiti oltre 80 film mentre in estate le sale, come al solito, non avevano offerto praticamente nulla di appetibile. Negli Stati Uniti i blockbuster escono in estate ed oggi che le città non si svuotano e le multisale sono confortevoli anche quando fuori c’è Caronte allineare le uscite otterrebbe il doppio effetto di arginare la pirateria e di estendere il mercato cinematografico anche nei periodi che oggi non sono sfruttati.

Film che cannibalizzano i week end con un migliaio di copie ottengono solo il risultato di bruciare il film stesso e togliere lo spazio alla concorrenza meno ricca. Forse sarebbe auspicabile che anche le multisale proponessero qualche film d’essay. Questo allargherebbe il pubblico a titoli che in questo momento sono fin troppo marginali.

Gennaio 2013 vedrà una serie di uscite attesissime (Quentin Tarantino, Robert Zemeckis, i fratelli Wachowsky che tornano alla fantascienza dopo Matrix, Gabriele Muccino e altri ancora) che rischiano di danneggiarsi reciprocamente. Anche questo fa capire quanto poco sia stata lungimirante la distribuzione nel nostro Paese visto che si tratta di film che negli Stati Uniti sono già usciti da un pezzo e che almeno un paio di titoli avrebbero potuto essere diffusi prima di Natale per portare al cinema un pubblico differente da quello delle commedie italiane.

Il problema è vasto e pieno di sfaccettature difficili da mettere insieme. Ma produttori, distributori ed esercenti dovrebbero davvero affrontarlo con decisione senza guardare all’interesse particolare o al breve periodo, perché questa volta il rischio è quello di avviarsi passivamente verso un declino che potrebbe essere definitivo.

L'autore: L Undici

L'Undici: rivista libera ed indipendente; pubblica articoli originali senza obbedire ad alcuna logica economica, disegno politico o urgenza di attualità. L’Undici propone la massima chiarezza senza perdere la minima complessità.
Tutti gli articoli di L Undici →