Bielorussia, tecnologie europee alla corte di Lukashenko

Pubblicato il 15 Gennaio 2013 alle 15:40 Autore: Marco Residori

TeliaSonera, ereditiera del monopolio statale in due dei principali mercati scandinavi, è il risultato della fusione avvenuta nel 2002 tra l’operatore svedese Telia e l’operatore finlandese Sonera. Il 43,5% delle sue azioni è detenuta dallo Stato svedese, il 13,2% dallo Stato finlandese. Possiede inoltre una serie di svariate partecipazioni in mercati europei ed extra-europei. Una di queste recita il nome di Turkcell, di cui detiene il 38% della proprietà, e la quale a sua volta possiede l’80% delle azioni della compagnia bielorussa BeST, terza operatrice del mercato della Bielorussia e prima indiziata dell’interrogazione parlamentare europea.

Ericsson, invece, non necessita di presentazioni. Le sue tecnologie, Gsm e 3G, esportate in diversi mercati, sono infatti ampiamente conosciute su scala internazionale. Tra i suoi clienti, oltre a Turkcell, risulta esserci anche Telekom Austria, attiva in diversi mercati europei e operante in Bielorussia attraverso la sussidiaria Velcom, seconda operatrice del mercato nazionale e seconda indiziata dell’europea interrogazione parlamentare.

Posta la non colpevolezza sino a prova contraria, e considerate le plurime smentite sulla fornitura di servizi al regime Lukashenko in Bielorussia, rimangono dubbi sull’operare delle due compagnie. Perché, se è vero che nessuna operazione diretta è intercorsa tra le parti, è vero anche che, vendendo tecnologie a partner terzi, vantanti un filo diretto con la Bielorussia, il risultato che ne consegue è un indiretto beneficio garantito agli autoritari implementatori di sanzioni censorie. Che, a seguito dell’intervento del Parlamento Europeo, i danni alla società civile inizieranno a essere registrati nei bilanci di esercizio? Difficile ma auspicabile.

L'autore: Marco Residori

Marco Residori, studente presso il corso di laurea "Mass media e Politica" della facoltà di Scienze politiche "Roberto Ruffilli" (unibo), nato nel 1988 e cresciuto a Milano. Aree di interesse/ricerca: sociologia dei consumi culturali e comunicativi, zone di frontiera tra ue-nuova europa (nuove russie e balcani) attualmente vive in Ukraina. Il suo blog personale è "Crossbordering"
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