Bassa Sassonia, il voto utile premia la sinistra

Pubblicato il 26 Gennaio 2013 alle 12:26 Autore: Matteo Patané

In uno scenario, sia pure in un contesto di aumento dell’affluenza, di scarsa partecipazione al voto, è importante capire non solo i movimenti di passaggio da un partito all’altro, ma anche chi è riuscito a pescare dall’astensione e chi no.

spd

In particolare, la CDU perde quasi 170.000 preferenze (-12% sul 2008), e la SPD ne guadagna poco meno di 130.000 (+13% sul 2008). I verdi confermano l’ottimo momento di forma che si protrae ormai da alcuni anni e guadagnano quasi 220.000 voti (+79% sul 2008). Fino a qui il copione è molto simile alle ultime elezioni regionali: centrodestra in ritirata, centrosinistra in salita, e all’interno del centrosinistra il partito ecologista ottiene prestazioni differenziali migliori rispetto ai colleghi socialdemocratici.

Le vere sorprese di questa elezione sono infatti altre, e riguardano i liberali della FDP, la sinistra radicale Die Linke e i Piraten: i primi, in assoluta controtendenza rispetto alle consultazioni degli ultimi due anni, guadagnano consensi tanto in termini percentuali quanto in termini assoluti; i secondi invece dimezzano i propri consensi ed escono dal landtag in cui erano entrati cinque anni fa; i Piraten, infine, subiscono una pesante battuta di arresto e dopo essere entrati in molti parlamenti regionali tra ail 2011 ed il 2012 in questa occasione si devono accontentare di un risultato molto lontano dalla soglia di sbarramento.

In realtà non esistono motivazioni politiche realistiche per spiegare un simile comportamento da parte dell’elettorato: la crisi dei liberali non è certo finita, e il pessimo risultato della Linke non trova un riscontro reale nell’orientamento del Paese. In questa elezione, tuttavia, sono entrati in gioco elementi psicologici di una certa importanza, da un lato la vicinanza temporale con le elezioni politiche, e dall’altro la grande incertezza che fin dalle prime battute della campagna elettorale ha caratterizzato questo appuntamento.

Un sondaggio realizzato in concomitanza con gli exit polls e le proiezioni elettorali ha certificato che una percentuale intorno all’80% di coloro che hanno votato FDP ritiene come proprio partito preferito la CDU. Il dato è emblematico, e introduce un fattore di analisi quantomai attuale anche nelle vicende politiche nostrane: il voto utile.
La legge elettorale tedesca è un proporzionale puro caratterizzato da una clausola di sbarramento fissata al 5% (possono partecipare comunque alla divisione dei seggi i partiti al di sotto di questa soglia ma vincitori in almeno tre collegi uninominali), e non vi sono, come in Italia, raggruppamenti sovrapartitici indicanti le coalizioni.
Secondo la logica della legge elettorale, ogni partito misura la propria forza in maniera indipendente, e solo dopo il voto, una volta ripartiti i seggi, in caso una singola formazione non abbia ottenuto la maggioranza assoluta si da il via alla danza delle alleanze. La realtà dei fatti è tuttavia ben diversa: la coalizione rosso-verde e quella nero-gialla sono delle realtà ormai consolidate nella storia tedesca, e questa divisione a priori dello scacchiere politico si fa sentire anche al momento del voto, e non solo dopo. Per un elettore della CDU avere una FDP al 4,99% equivale ad un centrodestra privato di quel 4,99%, e per questa ragione potrà prendere in considerazione l’idea di votare FDP per non correre il rischio che i naturali alleati si ritrovino sotto soglia. Attraverso uno spostamento di voti all’interno del perimetro del centrodestra, quindi, si evita la scomparsa di un partito dal landtag e l’azzeramento, in termini di seggi, del valore di tutti i suoi voti.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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