Repubblica Ceca, Zeman eletto nuovo Presidente
Il ruolo di Presidente della Repubblica, pur conferendogli poteri di nomina e di veto, rimane però pur sempre un ruolo di rappresentanza. Nonostante ciò, Zeman, sembra intenzionato a voler monitorare da vicino le dinamiche governativo-parlamentari, cercando di dare pratica ai buoni propositi promossi in campagna elettorale. La Repubblica Ceca vive infatti oggi una spiccata crisi di fiducia verso la coalizione governativa di Nečas denunciata sia dall’astensionismo evidenziato alle regionali di ottobre sia dal nuovo mandato presidenziale. Necessario sembra quindi essere un responsabile percorso istituzionale capace di costituirsi guida super partes. Il debutto di Zeman in materia non risulta tuttavia eccellente. I buoni auspici istituzionali con cui ha battezzato il suo mandato, promuovendo il proprio ruolo di “Presidente di tutti i cittadini cechi”, stonano infatti con le dichiarazioni, rilasciate il giorno dopo, in cui ha aperto ad elezioni legislative anticipate, descrivendo, i precari equilibri di coalizione dell’attuale maggioranza governativa, così: “il governo è mantenuto al potere grazie ad un partito di transfughi che non è uscito da libere elezioni”.
A seguito del giuramento dell’8 marzo e del suo ufficiale insediamento al Castello, i prossimi mesi permetteranno di comprendere maggiormente la portata dell’elezione di Zeman. Qualora egli si rivelerà capace di traghettare il Paese verso lidi più saldi rispetto all’attuale crisi governativo-economica, facendosi inoltre interprete di nuovi percorsi di ri-avvicinamento europeo, ripagherà con interessi il bonus fiduciario garantitogli, in nome della continuità istituzionale, dall’elettorato.
Qualora, contrariamente, non riuscirà a promuovere sufficientemente i buoni propositi avanzati in campagna elettorale, una prima condanna al suo mandato, potrebbe avvenire già alle parlamentari del 2014, conducendo un elettorato stanco e provato dall’austerità governativa del centro-destra e disilluso dalle speranze avanzate dalla Presidenza di centro-sinistra a ricorrere all’arma del dissenso silenzioso: l’astensionismo. O peggio, qualora fiorisca un inaspettato giullare di corte, così come accaduto in altri Paesi dell’area, alla ancor più temuta arma dell’antipolitica. Pericoli a cui Zeman, nello svolgere responsabilmente i suoi nuovi incarichi, dovrà intensamente prestare attenzione sin dalle prime fasi del suo mandato.